Cronaca / Como città
Venerdì 08 Novembre 2024
Devono seppellire la figlia nata morta. ma la pratica è bloccata in Comune da 10 giorni
La denuncia Mamma perde la sua bimba al settimo mese. Nel campo per i feti non c’è posto. Il padre: «All’ufficio cimiteri e mi hanno detto che erano impegnati per la ricorrenza dei defunti»
«Da dieci giorni aspettiamo che il Comune ci faccia sapere quando possiamo seppellire nostra figlia, nata morta. Ma ancora non sappiamo nulla». Il tono di Emanuele («niente cognomi... nulla da nascondere, ma è un momento di dolore») è pacato e gentile. Niente astio, nella sua voce. Né sete di rivendicazioni nelle sue parole. Ma il messaggio è chiaro: «Ci sono due temi importanti in ballo. Il primo è di competenza, cioè il fare bene il proprio lavoro; il secondo umano: serve empatia verso due genitori che hanno avuto una figlia nata morta».
Il racconto del padre
Vicenda delicata e triste allo stesso momento. La fredda terminologia tecnica cataloga il caso come sepoltura di feti, tali sono i bimbi nati già morti. Anche se, precisa Emanuele, «parliamo di una figlia che mia moglie ha partorito e il cui corpo abbiamo potuto tenere in braccio».
A Como il campo dedicato alla sepoltura dei feti si trova a Camerlata. La stragrande maggioranza dei piccoli feretri che vi sono sepolti sono stati portati dall’ospedale direttamente, perché mai reclamati dalle famiglie. Ma ci sono anche genitori, com’è il caso di questa famiglia, che vogliono dare l’addio a quella bimba che non hanno mai sentito piangere. La corsa in ospedale risale al 23 ottobre scorso. Il Sant’Anna, come di prassi, ha svolto l’autopsia sul corpicino per comprendere le cause della morte. «Lunedì della scorsa settimana - racconta il padre - l’ospedale ha comunicato di aver predisposto tutti i documenti per la sepoltura». La famiglia si è così rivolta all’agenzia De Agostini.
«Abbiamo subito preso contatti con il Comune - spiega Marco De Agostini - ma dopo alcuni giorni senza risposta ho invitato i genitori a rivolgersi direttamente loro agli uffici». E così è successo.
La spiegazione del Comune
«Giovedì della scorsa settimana - prosegue il padre - vado in Comune e all’ufficio cimiteri un’addetta mi spiega che il ponte dei morti è un periodo difficile, perché tutti i cimiteri sono impegnati, ma mi ha assicurato che i documenti erano già pronti. E che entro il lunedì successivo ci avrebbe fatto avere la data. Ma così non è successo. Sono quasi settimane che noi non solo abbiamo potuto seppellire nostra figlia e non abbiamo neppure indicazioni su quando potremo farlo. Chiedo soltanto una data certa. Anche perché, oltre all’aspetto emotivo e affettivo, ci sono anche ripercussioni pratiche: io, ad esempio, ho qui la mia famiglia in ostaggio di una data che non arriva».
Contattato, l’assessore ai Servizi cimiteriali del Comune di Como, Alberto Fontana, si è subito rivolto agli uffici per comprendere lo stato della pratica. E dopo un’iniziale imbarazzo da parte degli addetti, che parevano non a conoscenza della vicenda, ha potuto fare chiarezza. «In questi casi, siccome il campo dove vengono seppelliti i feti è pieno, prima di procedere alla sepoltura occorre fare un sopralluogo, questo per garantire la piena dignità della sepoltura stessa. Abbiamo sentito direttamente l’addetto al sopralluogo che dice che riuscirà a farlo lunedì o martedì prossimo. In ogni caso ho chiesto agli uffici, se ci sono tempistiche da rispettare, di farlo presente chiaramente dando dei tempi a chi si trova a gestire un lutto così importante».
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