I cittadini di Caglio chiedono alla dottoressa di riaprire l’ambulatorio, chiuso dopo alcune aggressioni
I fatti L’iniziativa dei cittadini: una raccolta firme per il ritorno del presidio La dottoressa: «Sono in contatto con le autorità, speriamo di trovare presto una soluzione»
Nei paesi di Caglio, Rezzago e Sormano ha preso il via una raccolta di firme per chiedere il ripristino dell’ambulatorio a Caglio della dottoressa Elisa Gilardoni, chiuso dopo che il medico di base era stato vittima di ripetuti episodi di violenza.
La petizione, proposta dai cittadini ed appoggiata anche dalle amministrazioni, è rivolta alla dottoressa Elisa Gilardoni, alle amministrazioni e anche all’Asst, autorità sanitaria di competenza.
Il testo
«Noi cittadini residenti della comunità di Caglio, Asso e Sormano - si legge nel testo della petizione - chiediamo con urgenza la riapertura dell’ambulatorio medico dei nostri paesi. La chiusura ha lasciato le nostre comunità senza un servizio sanitario di base, creando disagi e preoccupazioni per la salute di tutti. Sottolineiamo in particolare il ruolo fondamentale svolto dalla dottoressa Gilardoni, un’eccellente professionista medica che ha dimostrato competenza dedizione e umanità nei confronti dei suoi pazienti».
Proseguono i cittadini: «La presenza della dottoressa all’interno dell’ambulatorio garantirebbe un’assistenza medica di qualità e ristabilirebbe un legame di fiducia tra medico e paziente all’interno della nostra comunità. Si chiede quindi alla dottoressa Gilardoni e all’azienda socio-sanitaria territoriale di agire prontamente per la riapertura dell’ambulatorio medico».
Antonella Masciadri una delle referenti della petizione spiega: «Come cittadini seguiti dalla dottoressa Gilardoni e non, ci è sembrato giusto sostenere la dottoressa in questo momento difficile e chiedere il ripristino del servizio, ma vogliamo anche guardare più in là, perché ci sono dei medici che a breve andranno in pensione per cui il problema sul territorio è più ampio e occorre attivarsi per garantire un servizio».
«Noi vorremmo che alla dottoressa venisse data sicurezza in ambulatorio – prosegue Masciadri -. I comuni ci hanno dato la disponibilità a lasciare la petizione negli esercizi pubblici, per cui stiamo raccogliendo le firme». Il sindaco di Caglio Vittorio Molteni appoggia l’iniziativa: «Ben venga, la posso firmare anch’io».
Le vicende
La dottoressa Gilardoni, aveva denunciato di essere rimasta vittima di almeno quattro episodi di minacce e violenza: «Tre si sono verificati negli ultimi sei mesi - spiega - L’ultimo episodio è avvenuto a fine febbraio a Caglio, quando un uomo del paese aveva iniziato ad urlarmi contro perché gli avevo chiesto di aspettare un attimo. ha poi spinto la scrivania contro di me e preso a calci la sedia praticamente mettendomi con le spalle al muro e impedendomi di uscire dall’ambulatorio».
Dopo quell’ultima aggressione aveva deciso di chiudere il presidio. «Adesso mi sto muovendo in prima persona insieme alle autorità competenti per ripristinare l’ambulatorio di Caglio - afferma - in maniera che sia presidiato così da garantire la sicurezza mia e dei miei pazienti. Comunque in questi giorni sto continuando a fare tutte le visite domiciliari necessarie, proprio lunedì ne ho fatte quattro tra Sormano, Caglio e Rezzago. Sono grata ai miei pazienti per l’affetto e la vicinanza che mi hanno dimostrato. Ho costruito con loro un ottimo rapporto di fiducia che credo debba esser la base del rapporto medico-paziente».
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