Cronaca / Como città
Giovedì 27 Ottobre 2022
Emergenza demografica: i numeri delle nascite sempre più bassi, ma a Como diminuiscono meno che nel resto d’Italia
Natalità Battuta d’arresto per il calo demografico e a San Fermo dati migliori rispetto all’anno scorso. Negli altri ospedali numeri negativi, ma contenuti
Quest’anno il calo delle nascite a Como sta frenando: i nostri ospedali perdono il 2% dei nuovi nati. Poco rispetto alla media nazionale - che si aggira attorno al 5% - e a molte province meridionali che oscillano tra meno 7% e meno 10%.
L’anno scorso, al 30 di settembre, nei quattro punti nascita presenti sul territorio della nostra provincia erano nati 2.738 neonati, quest’anno siamo a quota 2.680. Vuol dire esattamente meno 2,1%, in termini assoluti meno 58 nascite. Dal 2009 ad oggi le nascite nel Comasco sono sempre calate, anche molto più velocemente, siamo passati da circa 6mila nascite all’anno a meno di 4mila.
I numeri più alti al Sant’Anna
I nostri reparti di maternità, forse perché sono arrivati al fondo, quest’anno vedono invece una parziale stabilizzazione. Come accade da qualche anno il Sant’Anna, il centro ospedaliero più grosso, calamita il maggior numero di parti, una quarantina in più rispetto al 2021, un più 3%. Mentre gli altri presidi ospedalieri perdono poco terreno. Meno 39 parti al Valduce, nemmeno il 5%, meno 37 parti ad Erba, il 10,5% e meno 21 parti a Gravedona, il 7,9%.
La lettura che ne danno i vari primari dei reparti non è fosca. Non come durante l’epoca Covid che ha fortemente ridotto le nascite, già purtroppo da tempo in calo.
«Il trend della natalità in tutta Italia è in forte calo – ragiona Paolo Beretta, primario di Ostetricia e Ginecologia di Asst Lariana – qui la diminuzione è invece poco marcata. Stiamo tenendo. Non mi aspetto negli ultimi tre mesi scostamenti significativi, di solito almeno non succede. Altrove, soprattutto nel sud Italia, il crollo delle nascite è ancora importante. Non ho ancora i dati delle altre province per quest’anno, ma ci sono province che arrivano a perdere anche il 10%. Forse noi abbiamo già vissuto negli ultimi decenni una diminuzione costante e ora ci stiamo assestando».
Solo i punti nascita
I numeri delle nascite pubblicati riguardano i parti avvenuti nei nostri ospedali, non è il totale complessivo dei nuovi nati: infatti è possibile che ci siano mamme comasche che hanno partorito fuori provincia.
Il primario del Valduce, Daniele Merazzi, ieri era al congresso nazionale della Società italiana di neonatologia. «In Italia forse come numero assoluto di nascite siamo arrivati al punto più basso - spiega Merazzi – in termini percentuali la perdita rispetto all’anno scorso è pari in media al 5%. A Como la diminuzione è minore. Al sud in molti territori il calo oscilla tra il 5% e il 10%».
Poche potenziali mamme
«C’è una sostanziale tenuta nel Comasco – dice Fabio Focarile, primario al Fatebenefratelli di Erba – facciamo meno peggio rispetto al resto d’Italia». Secondo Focarile comunque il numero di donne nel Comasco in età da parto non permette rapide inversioni di tendenza.
Anche gli ultimi dati pubblicati dall’Ats Insubria certificano il continuo calo del tasso di natalità. Nel 2017 sono nati nel territorio lariano 4.404 bambini, l’anno successivo 4.194, nel 2019 i neonati venuti alla luce sono stati 4.207, quindi nel 2020 4.103, mentre nel 2021 le nascite si sono fermate a 3.915. Sempre di meno, alla luce dell’invecchiamento della popolazione il numero dei residenti è destinato a diminuire.
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