Estorsione e rapina, arrestati due giovani. Ragazzo costretto a lasciare anche l’auto
Longone al Segrino Indagini dei carabinieri su un episodio che risale alla fine di luglio. In carcere due ventenni residenti a Erba: minacce con la pistola per farsi consegnare 1.600 euro
Rapine ed estorsioni una dietro l’altra, nel giro di pochi giorni. Si erano verificate la scorsa estate, tra il 30 luglio e il primo agosto, e dopo mesi di indagini si è risaliti ai (presunti) responsabili.
In particolare, i carabinieri di Lurago d’Erba hanno arrestato due giovani ritenuti gli autori di una rapina con estorsione in un bar di Longone al Segrino. Vittima un ragazzo di 21 anni di Monguzzo, minacciato mentre era seduto al bar con amici. Operazione che segue e si incrocia con quella di cui abbiamo dato notizia ieri, di un arresto per l’aggressione di un minorenne a Erba.
Ordinanza
Ma andiamo con ordine. I carabinieri di Lurago d’Erba, al termine di una indagine sviluppatasi in questi mesi e che ha potuto giovare anche sui riscontri delle diverse telecamere dei locali pubblici, che immortalavano l’azione dei malviventi, hanno arrestato due giovani in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare.
Al Bassone, accusati di estorsione e rapina aggravate dall’uso delle armi, sono finiti Izmir Como, albanese di 25 anni residente a Erba, e l’amico Massimiliano Lazurko detto “Zanza”, erbese di 20 anni. L’indagine si è incrociata con quella di cui abbiamo dato notizia ieri e relativa ad un’altra rapina avvenuta ai danni di un quindicenne di Ponte Lambro aggredito a scopo di rapina – sostengono gli inquirenti – dallo stesso “Zanza” e da un giovane poi finito ai domiciliari.
Lazurko e Como, assistiti dall’avvocato Massimiliano Iantorno, nelle prossime ore verranno interrogati dal giudice delle indagini preliminari che ha firmato la misura restrittiva, su richiesta del pm Michele Pecoraro. Le ordinanze sono state eseguite nella mattinata di giovedì.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’inizio delle pressioni sulla vittima risale a fine luglio, quando mentre il ventunenne di Monguzzo si trovava con amici in un bar di Longone al Segrino; qui era stato raggiunto da “Zanza” e da Como che l’avevano chiamato da parte in un tavolo (tutto videoripreso) dove gli chiesero soldi, mostrandogli la pistola e puntandogliela verso le gambe.
Il debito
Nell’arco di poche ore la vittima aveva consegnato 250 euro, poi altri 200, poi ancora 100 euro tramite un bonifico diretto sul conto di uno dei due, infine altri contanti fino ad arrivare a un totale di 1.600 euro. Il tutto a saldo di un debito che, tra l’altro, i due indagati non avevano con il ragazzo, ma con un suo conoscente.
I malviventi gli presero anche l’auto in pegno (con cui pare abbiano percorso, in una notte o poco più, circa 600 chilometri) per riconsegnargliela solo dopo tre giorni ma senza una collana in oro, un’altra in Swarovski, un borsello, occhiali e un cellulare. Tutti oggetti che aveva in auto.
In seguito i carabinieri, nel corso delle perquisizioni, hanno trovato a casa dei sospettati l’arma una pistola giocattolo), la collanina in oro e in più un fucile semi automatico da softair, di quelle che vengono utilizzate per le finte guerre nei boschi.
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