Fabregas carico: «Possiamo fare la storia»

Conferenza «Abbiamo eguagliato un primato, nella storia ci entriamo vincendo anche la quarta partita consecutiva»

Como

Como-Genoa è, anche, Cesc Fabregas contro Patrick Vieira. Un incontro-scontro che per il mister del Como non è assolutamente banale. «Patrick per me è stato un punto di riferimento, un idolo. Era un leader in campo e lo è oggi da allenatore». Cesc racconta che «quando arrivai all’Arsenal lui era già un campione affermato ad altissimi livelli, io un ragazzo di sedici anni. E con me fu eccezionale, lui era il numero quattro perfetto ed è facile che quando arriva un giovane che gioca nel tuo stesso ruolo non ci sia così tanta disponibilità ad aiutarlo a crescere. Lui invece mi aiutò moltissimo, veramente una grande persona».

Con cui peraltro Fabregas ha mantenuto i rapporti, consultandolo anche di recente quando nello staff del Como arrivò Osian Roberts, «la scelta fu di Henry, che tra l’altro è amicissimo di Vieira. Osian era stato assistente di Patrick al Crystal Palace, e io chiesi anche il suo parere. Ottima scelta, non c’è dubbio».

Non si sa se i due allenatori si siano sentiti anche prima di questa partita, la prima da rivali, in cui tra l’altro Vieira non sarà in panchina poiché squalificato. «E mi spiace. Ma sarà comunque una partita molto interessante, noi e il Genoa, da quando ci siamo incontrati all’andata, siamo le due squadre che sono cresciute di più. Loro hanno più fisicità, più qualità, Vieira cura benissimo ogni dettaglio dal punto di vista tattico».

E questa partita può significare la salvezza matematica per entrambe le squadre, anche se ormai è davvero una formalità. Come motivare dunque al meglio la squadra, però, dopo la grande prova vista a Lecce, non sembra un grande problema. «Siamo nella storia con tre vittorie consecutive in serie A? No, abbiamo eguagliato un primato, nella storia ci entriamo vincendo anche la quarta... Adesso è tutta questione di mentalità, e io voglio continuare a vederla, voglio vedere chi continua a lavorare con la stessa intensità. Per guadagnarsi il posto per l’anno prossimo, anche. Per la riconferma. Ed è anche per questo che da qualche settimana non anticipo alla squadra la formazione, perché così facendo avverto una tensione diversa, più positiva. E anche chi resta in panchina ed entra durante la gara, come è successo a Lecce, entra benissimo».

Il quesito principale è su Diao, su chi lo sostituirà. «Abbiamo tante alternative, persino quella di alzare un giocatore come Vojvoda a destra o di far giocare a sinistra sia Moreno che Valle. Ma c’è anche Paz che può giocare esterno», e poi ovviamente Strefezza e Fadera, che oggettivamente restano i due più indiziati. Una cosa è certa, «giocare con due punte? No, non ci penso proprio».

C’è in realtà un giocatore in dubbio – oltre alle assenze certe dei tre che hanno finito la stagione, ovvero Dossena, Roberto e Diao, e allo squalificato Perrone -, ma Fabregas non vuole dire chi è, «uno che ultimamente ha giocato abbastanza. Vedremo se riusciremo a recuperarlo», capiremo chi è solo all’ultimo momento.

Chiusura su Diao, «perderlo è stato un grande dispiacere, è molto triste. Si è fatto male da solo in allenamento, calciando con il sinistro ha appoggiato male il destro. E’ stato operato a Brescia, è andato tutto benissimo, il suo recupero sarà anche più breve del previsto», ma certamente non per questa stagione.

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