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Mercoledì 30 Ottobre 2024
Fabregas convinto: «Como, ci manca poco»
Intervista Cesc per la prima volta, dopo la partita di Torino, ha mostrato qualcosa che sembrava un misto di delusione. Ma è già di nuovo carico
Cesc Fabregas per la prima volta, dopo la partita di Torino, ha mostrato qualcosa che sembrava un misto di delusione, rabbia, rammarico. Ma alla vigilia di Como-Lazio si presenta comunque convinto, sorridente, motivato.
Mister, di fronte c’è la Lazio che sta facendo molto bene.
Un avversario molto difficile. La Lazio sta lavorando molto bene, ha un’idea di gioco, ha un allenatore preparato, giocatori forti. Ma questo non ci deve distrarre. Per me è un stimolo giocare partite come queste e cercare di fare il meglio, di giocarcela alla pari con le squadre al top del campionato.
Dopo la partita di venerdì sembrava deluso. Ha accusato il colpo?
Ma no, non è che ho accusato il colpo. È che abbiamo i numeri delle statistiche che ci confortano: siamo al secondo posto della A, dopo la Juve, per azioni concesse agli avversari; e al quinto, mi pare, per azioni create. E al terzo per volume di pressing. Continuando così, i risultati devono arrivare.
Poche azioni concesse agli avversari, ma almeno un gol incassato a ogni partita... C’è una relazione fra questi due dati?
Credo che molti gol siano stati incassati per situazioni specifiche, magari un pizzico di cattiveria che è mancata nell’ultima parte dell’azione, per un uomo-contro-uomo perso. Dettagli su cui stiamo lavorando, su cui dobbiamo migliorare. Ma i dati dicono che stiamo lavorando bene. Non dobbiamo mollare.
Come mai a Torino, dopo l’infortunio di Sergi Roberto, ha messo Braunoder e non Mazzitelli?
Conosco bene Braunoder, so quello che ci ha dato lo scorso anno. Credo che sia più adatto in quella porzione di campo dove stiamo conducendo una costruzione con palleggio. Mazzitelli da un po’ di tempo lo vedo più avanti, meno portato al palleggio perché è abituato a uno sviluppo più frenetico, più di corsa. È dinamico, forte sulle seconde palle, lo vedo più lì.
C’è chi dice che, dopo l’errore di Torino, sarebbe meglio schierare subito Braunoder di nuovo.
Non mi preoccupa questo aspetto. Braunoder è uno tosto, sono sicuro che ha già resettato.
Lei lo ha consolato dopo la partita. E protetto anche dalle critiche che arrivano da fuori, dai social.
Siamo professiosisti e dobbiamo essere focalizzati solo sul lavoro. Non dobbiamo farci condizionare da quello che si dice fuori. E’ normale, siamo calciatori o allenatori, è un lavoro soggetto alle critiche. Pensate a me: sapete quante me ne dicono perché non faccio giocare Jasim? Però dobbiamo solo concentrarci sul lavoro per tenere la testa sul pezzo.
Come stanno Van Der Brempt e Sergi Roberto?
Val Der Brempt potrebbe giocare anche lunedì. Ma dobbiamo capire cosa fare. Lui gioca, poi ha una ricaduta, e avanti così. Sarebbe meglio dargli un periodo per allenarsi bene. Ma vedremo. Sergi potrebbe anche essere convocato. Ma vedremo domani dopo l’allenamento anche se penso che sarà difficile averlo.
Può essere la volta delle seconde linee?
Sicuramente in queste tre partite ci sarà spazio per tutti. Devo ancora decidere come e quando, ma chi ha giocato meno avrà la sua chance. Qui tutti sanno che conta solo quello che uno dimostra sul campo.
Belotti?
E’ entrato bene a Torino, nonostante il clima. Avrà la sua possibilità
Kempf?
È una sorpresa anche per me. E’ arrivato dal mercato grazie alla parte che studia i dati. Lo conoscevo, ma avevo qualche dubbio. Invece è eccezionale.
Come è stato perdere il “clasico” per vedere il concerto della Indonesian Orchestra?
Dura (ride, ndr). Ma è stato uno spettacolo molto bello e mia moglie era contenta...
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