Gli alunni portano a casa il cibo avanzato: bag anti spreco

Cantù Distribuito lo speciale astuccio ai 1.287 bambini che frequentano le elementari

Cantù

A non sprecare s’impara da piccoli. Perché buttare il cibo fa male alla società, soprattutto in un momento di crescente fragilità delle famiglie come quello attuale, e fa male all’ambiente, dato che significa dilapidare anche le risorse idriche ed energetiche utilizzate per produrre, trasportare e conservare il cibo.

Per questo da ieri è iniziata nelle scuole canturine la distribuzione della “Io non spreco bag”, un astuccio nel quale i 1.287 bambini delle elementari iscritti al servizio mensa possono conservare e quindi portare a casa pane e frutta non consumati durante il pranzo. Idea promossa dal Comune di Cantù e da Camst, la società che ha in appalto la refezione scolastica, completamente gratuita per le famiglie e che nasce con l’obiettivo promuovere abitudini sane e sostenibili fin dai primi anni di scuola.

L’iniziativa

«Si tratta di un’iniziativa – spiega l’assessore all’Istruzione Natalia Cattini – che nasce dalla politica volta a evitare lo spreco e a insegnare ai bambini l’importanza del cibo. Perché il cibo è una risorsa preziosa e bisogna averne cura».

Un aspetto molto rilevante, che quindi va affrontato fin dai banchi della scuola primaria. Recentemente si è celebrata la 12ª Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, nel corso della quale sono stati presentati i dati del nuovo rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International sul “Caso Italia” 2025. E i dati non sono confortanti: si evidenzia un aumento dello spreco alimentare nel nostro Paese del 9,1% rispetto allo scorso anno. Sono 617,9 i grammi di cibo sprecato pro capite a settimana.

Ed è facile immaginare che le mense scolastiche incidano su questo dato, spesso, osserva Natalia Cattini «perché molti bambini, soprattutto i più piccoli, con le portate servite sono sazi, quindi non sentono il bisogno di mangiare anche il pane o la frutta. Lo scopo dell’astuccio distribuito è proprio questo, far apprendere loro l’abitudine a non buttare questi alimenti ma a portarli a casa e consumarli in seguito, evitando sprechi». L’anno passato l’appalto per la ristorazione scolastica è stato affidato per altri tre anni alla bolognese Camst, che lo eroga dal 2017. Camst si impegna contro lo spreco alimentare attraverso partnership di valore e azioni concrete, tra cui la donazione di cibo ad associazioni, come il Banco Alimentare, che redistribuiscono gratuitamente alimenti a persone che si trovano in difficoltà.

Le finalità

Dal 2019 fa anche parte del network Too Good To Go. In un anno, in media, sono circa 200mila i pasti portati sulle tavole delle mense scolastiche canturine, prevedendo la possibilità di usufruire diete etiche, prive di carne per motivi religiosi, oppure speciali, nel caso di allergie.

Ogni giorno ai bambini viene servito un pasto variato e bilanciato, secondo le indicazioni impartite dall’Ats – con un menù estivo e uno invernale - sia in termini di alimenti che di grammatura, in modo da prevenire l’obesità in età evolutiva. I rappresentanti di insegnanti e genitori esprimono valutazione della customer satisfaction, negli ultimi anni, ha confermato che il voto globale al servizio di refezione scolastica è buono.

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