Gli studenti del Conservatorio protestano davanti al Carducci suonando: «Narrazione distorta e spazi negati»

Como Sulla vicenda che vede il Comune e l’associazione Carducci scontrarsi per l’occupazione degli spazi dell’immobile in via Cavallotti intervengono anche gli studenti del Conservatorio, cui finora è stato impedito di accedere

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Como

Gli studenti del Conservatorio di Como si sono trovati in via Cavallotti oggi intorno all’ora di pranzo per un flashmob di protesta contro lo stallo, derivante da un contenzioso tra Comune di Como e associazione Carducci, che rende impossibile per il Conservatorio stesso appropriarsi degli spazi all’interno dell’immobile.

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«Ma perché il Conservatorio continua a operare nella sola sede di via Cadorna se, come dice l’associazione Carducci, in via Cavallotti “il Conservatorio è benvenuto”?» è la domanda che si sono fatti e hanno fatto gli studenti sottolineando nell’occasione le contraddizioni di una vicenda che si trascina ormai da diversi mesi. Alla presidente del Conservatorio, Anna Veronelli, e al direttore Mo Vittorio Zago hanno chiesto chiarimenti su quello che sta accadendo. «Le risposte che abbiamo avuto sono sostanzialmente tre e ne abbiamo potuto appurare la veridicità osservando i documenti protocollati», spiegano gli studenti richiamando la diffida a insediarsi inviata dall’associazione a Comune e Conservatorio, che ad oggi non è mai stata ritirata. «Peraltro della diffida era stato dato ampio risalto nelle testate giornalistiche locali (09/02/2024) ma sembra ormai totalmente dimenticata dalla stessa stampa nel rapportarla alle dichiarazioni opposte di “benvenuto” dei rappresentanti dell’associazione Carducci», aggiungono gli studenti. L’altro punto richiamato dagli studenti riguarda la richiesta dell’associazione Carducci di utilizzare un’aula che, spiegano, «non solo fa parte della concessione di spazi sottoscritta fra Comune e Conservatorio, ma la sua sottrazione modificherebbe il progetto presentato al Ministero e di conseguenza comporterebbe automaticamente la perdita del finanziamento di 700.000 euro». E infine citano anche la presenza, all’ingresso del civico 5 di via Cavallotti, dei lucchetti messi dall’associazione che rendono impossibile per il Comune perfezionare la consegna dell’immobile al Conservatorio.

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«A fronte di argomenti così oggettivi il nostro sconforto è ancora maggiore - prosegue la Consulta - perché non riusciamo a comprendere come sia possibile che un Conservatorio così apprezzato come il nostro a livello nazionale, non abbia considerazione adeguata a livello cittadino. Negli ultimi anni siamo cresciuti moltissimo e non possiamo che ringraziare la preziosa dedizione del nostro».

E poi ancora: «Se escludiamo la sola eccezione dell’appassionata dimostrazione di affetto nei nostri confronti da parte del Sindaco e della giunta Alessandro Rapinese, oltre la sua tenace difesa del Conservatorio, a volte abbiamo la sensazione di passare totalmente inosservati in questa vicenda: stampa, personalità del mondo artistico e culturale locale, non avvertono che un ente pubblico, che conferisce lustro a livello nazionale e non solo, si esprime in modo esuberante nonostante perduranti difficoltà e interesse poco diffuso».

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Infine, gli studenti ricordano che i tempi dei tribunali, cui ora è affidata la risoluzione della vicenda, potrebbero essere penalizzanti per il Conservatorio e puntano il dito su una «narrazione distorta della vicenda».

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