Governo e Regione Lombardia
Una guida ai provvedimenti

Ecco una sintesi degli ultimi provvedimenti: il Dpcm di Conte e l’ordinanza regionale di Fontana

È un lavoro d’incastro. Il nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte ridisegna la quotidianità dell’intera Italia, con differenze però tra regione e regione. L’ultimo provvedimento, infatti, va a coniugarsi con quelli presi nei giorni scorsi da diversi governatori, compreso quello lombardo Attilio Fontana. La summa delle “carte” dà il quadro di ciò che si può fare e ciò che non si può fare, con un ragionamento di fondo che guida il tetris delle interpretazioni: il Dpcm dà lo scenario generale, le ordinanze regionali possono solo restringere ulteriormente le limitazioni, non allentarle.

Puntate precedenti: lo scorso 21 ottobre erano state firmate due ordinanze (la prima, co-firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza) per la Lombardia che istituivano il coprifuoco e regolavano le attività del commercio, lo sport, l’istruzione superiore in particolare. Sullo sfondo c’è però un primo nodo, che verosimilmente verrà risolto a breve: le norme contenute in quei due testi sono valide fino al 13 novembre, le misure introdotte dal nuovo Dpcm scadranno invece il 24 novembre. C’è potenzialmente un vuoto di una decina di giorni in cui cadranno le strette regionali; è facile però ipotizzare che si troverà una soluzione per allineare le due deadline, posto che nel frattempo tutto può cambiare. Lo insegna il recentissimo passato: un primo Dpcm il 13 ottobre, una ordinanza regionale il 15 ottobre, un’ulteriore ordinanza il 16 ottobre, un nuovo Dpcm il 18 ottobre, appunto le due ordinanze (quella d’intesa col ministero della Salute e quella regionale) del 21 ottobre, infine il Dpcm che ora entra in vigore. Di seguito, le novità principali.

Mascherina

Il Dpcm rinnova l’obbligo di averla sempre con sé, di indossarla sempre nei luoghi chiusi, e anche all’aperto salvo che «sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi». Dall’obbligo sono esonerati i bambini con meno di sei anni, chi ha patologie incompatibili con l’utilizzo prolungato del dispositivo e chi sta svolgendo attività sportiva.

Spostamenti

Resta valido in Lombardia il coprifuoco dalle 23 alle 5, salvo che per gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, di necessità o d’urgenza (motivi di salute, per esempio); per circolare dalle 23 alle 5, resta necessaria l’autocertificazione. È «fortemente raccomandato», dice il nuovo Dpcm, non spostarsi salvo che per esigenze lavorative, di studio, di salute, di necessità.

Bar e ristoranti

Il Dpcm impone alle attività di ristorazione e di somministrazione (ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie) la chiusura alle 18, tutti i giorni della settimana, e la riapertura alle 5 del mattino, e consente un massimo di 4 persone al tavolo (l’ordinanza lombarda ne permetteva 6), salvo che siano conviventi. L’attività di ristorazione resta consentita senza limiti negli alberghi (per i clienti che lì alloggiano). L’asporto, secondo il Dpcm, si può fare sino alle 24: ma in Lombardia vige il coprifuoco dalle 23, dunque vale quest’ultimo limite più restrittivo, oltre al divieto assoluto di consumazione di bevande alcoliche su suolo pubblico, compresi parchi, giardini e ville. Stop anche ai ricevimenti: le misure fino al 24 novembre vietano i banchetti dopo matrimoni, comunioni e battesimi.

Cinema e teatri

Scatta la chiusura fino al 24 novembre, mentre l’ordinanza della Regione ne consentiva invece l’apertura.

Sport, palestre e piscine

Sono consentite solo le competizioni sportive riconosciute di interesse nazionale (sia per gli sport di contatto, sia per gli altri), nei settori professionistici e dilettantistici, a porte chiuse, o comunque all’aperto ma senza pubblico. Sono sospese le attività di palestre e piscine. Di più complicata interpretazione la questione degli allenamenti, che la Regione consentiva purché individuali anche per dilettanti e attività di base. Il Dpcm, fermo restando lo stop a palestre e piscine, consente «l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto nei centri e circoli sportivi, pubblici e privati, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento». Una perifrasi che pare in linea con quanto già consentiva la Lombardia. Per gli sport di contatto, però, lo stop secondo il Dpcm è totale.

Scuole

La Lombardia aveva già avviato la didattica a distanza totale per le scuole superiori, dunque oltre la soglia del 75% fissata dal nuovo Dpcm. E quindi da oggi (lunedì 26 ottobre) in Lombardia si procede con didattica a distanza per tutte le scuole superiori e gli istituti professionali già in grado di effettuarla; riorganizzazione e ingressi scaglionati per tutti gli altri istituti. La didattica a distanza è raccomandata anche per le università. Restano invece «in presenza» scuole d’infanzia, primaria e scuole medie.

Centri commerciali

Il Dpcm non impone restrizioni ai centri commerciali, ma in Lombardia resta in vigore quanto sancito dall’ordinanza: il sabato e la domenica i centri commerciali e le attività di medie e grandi superfici resteranno chiuse, con l’eccezione di alimentari, igiene casa e persona, farmacie e parafarmacie, alimenti e prodotti per animali, piante e fiori, tabaccherie e rivendite di monopoli.

Attività ludiche e ricreative

Sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento. Chiusi gli impianti nei comprensori sciistici.

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