
(Foto di archivio)
Una donna di 61 anni aveva fatto un bonifico a un finto agente. Carabinieri e Procura sono risaliti al conto corrente dove erano finiti i soldi
Gravedona
Le indagini sono in corso e il fascicolo aperto per truffa – coordinato dal pubblico ministero Antonia Pavan – è ancora a carico di ignoti. Intanto però 38 mila euro dei 49 mila che erano stati sottratti dai malviventi in modo fraudolento, sono stati individuati e sequestrati proprio su disposizione della Procura di Como, venendo restituiti alla vittima. Soldi che i truffatori non erano ancora riusciti a prelevare dal conto utilizzato per far confluire i soldi, per poi farli sparire nel nulla.
Una bella consolazione per la vittima, che era stata tratta in inganno con il raggiro del finto attacco hacker al contro corrente.
Partiamo però dall’inizio, con il dire che la vittima è una donna di 61 anni che abita in Altolago e che deve dire grazie alla reazione – una volta raccolta la denuncia – dei carabinieri della Compagnia di Menaggio con il supposto della procura lariana. La signora infatti, era stata contattata da un uomo che si era finto agente della polizia postale. Quest’ultimo le aveva riferito di un problema avuto dal figlio nell’attività di compravendita di una casa in provincia di Caserta. Stando al racconto del finto uomo della polizia postale, l’utenza e lo Spid del figlio erano stati hackerati e per questo, per portare a termine la compravendita immobiliare, sarebbe servito un bonifico urgente di 49 mila euro. Soldi che la donna aveva pagato, utilizzando un conto intestato a lei e al marito. Poco dopo tuttavia la signora si era accorta di essere stata vittima di uno dei tantissimi raggiri che infestano sempre più la provincia di Como e non solo. Una cifra enorme, quella sottratta dai malviventi, riferita poco dopo ai carabinieri.
Ed è stato a questo punto che è partita la preziosa attività di indagine che in poco tempo ha permesso di risalire non solo al conto corrente dove erano confluiti i contanti, ma anche di emettere un decreto di sequestro che ha permesso di “congelare” e recuperare la somma di 38 mila euro – dei 49 mila versati – che i malviventi non erano ancora riusciti a far sparire. Soldi che ora torneranno nelle disponibilità della vittima del raggiro.
Proseguono invece le indagini per riuscire a dare un nome non solo al proprietario del conto corrente dove era confluito il bonifico, che di solito è un prestanome, ma anche a chi si muoveva realmente dietro alla truffa, arrivando a telefonare in Altolago fingendosi un finto agente della polizia postale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA