Griante, allarme per il cantiere: non ci sono i soldi per ripartire

Variante La patata bollente sui costi lievitati è nelle mani del ministero delle Infrastrutture. Vanno stanziati fondi per poter smaltire il materiale di scavo contaminato da arsenico

La situazione più critica, fra i tanti problemi della Variante della Tremezzina, è quella che riguarda i lavori al portale Nord, alla Cà Bianca di Griante, dove gli scavi sono fermi da mese e dove il problema è quello dello smaltimento del materiale di scavo, che contiene arsenico.

La questione è nelle mani del ministero delle Infrastrutture, e questo spiega la presenza di due alti dirigenti al Tavolo di coordinamento dello scorso 31 luglio.

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Oneri

E si tratta di una partita da parecchi milioni di euro, che solo il Ministero delle Infrastrutture potrà definire, stanziando fondi straordinari. Perché pare che quelli a disposizione di Anas non siano sufficienti.

Lo ha rimarcato indirettamente Anas nel corso del Tavolo di coordinamento del 31 luglio, spiegando - attraverso il responsabile della Struttura Territoriale Lombardia, Nicola Prisco - che se la questione tecnica per l’allontanamento del materiale contenente arsenico naturale dalla galleria di servizio alla Ca’ Bianca è stata definita in ogni suo dettaglio, è ancora pienamente in essere «la questione economica».

Con un piccolo inciso: l’arsenico naturale sarebbe stato individuato solo all’interno della galleria di servizio, quindi la galleria di svincolo (il cosiddetto salto di montone) potrebbe essere subito disponibile per nuove esplosioni, ferme ormai da sei mesi. Ma per non lasciarsi andare ai facili entusiasmi, ci si aspetta che l’arsenico sia presente anche nella galleria principale.

Per il materiale in uscita dalla galleria di servizio (contenente arsenico naturale, lo ribadiamo) sono stati individuati tre siti di stoccaggio a Brescia, Pavia e Novara. Siti tutti e tre molto lontani, per cui contemplano inevitabilmente contemplano un esborso economico di grande rilevanza per il trasporto e conferimento.

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Su questo punto Anas, è stata molto esplicita durante il Tavolo di coordinamento: «Risolta la tematica tecnica per il conferimento di questo materiale, ora è in essere la tematica economica - il concetto espresso da Anas -. La risoluzione di questa tematica comporta un importante esborso economico. Pertanto va definito nei confronti dell’impresa una nuova definizione contrattuale».

A questo proposito impresa e Anas hanno attivato il Collegio consultivo tecnico, che è un organo tecnico per i lavori di realizzazione delle opere pubbliche. Organo che rappresenta un punto di raccordo tra gli interessi delle imprese e delle stazioni appaltanti (in questo caso Anas) e che dovrà esprimersi nel merito.

Complessità

La situazione è molto complessa: la galleria di servizio - i cui lavori sono stati sospesi lo scorso novembre - è avanzata di soli 190 metri su 3 mila e la galleria di svincolo - la cui ultima volata risale all’8 febbraio scorso - è avanzata solo di 73 metri. Inoltre, all’interno dovranno essere ultimate le opere di impermeabilizzazione, a seguito delle abbondanti infiltrazioni di acqua dalla roccia sottostante.

L’altro dato oggettivo - sempre formalizzato da Anas - riguarda il fatto che i lavori di scavo alla galleria principale non inizieranno prima del nuovo anno e questo perché per 5-6 mesi bisognerà procedere all’equivalente di circa 10 mila metri di micropali «propedeutici alle opere di imbocco della galleria principale Tremezzina».

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