
Imprese e Lavoro / Como città
Lunedì 07 Aprile 2025
Idee che arredano il Salone:«Cultura per il business»
La presidente Maria Porro illustra la strategia per portare la Fiera a incidere ancora di più su mercati e immaginario
Quello del Salone del Mobile.Milano «è un lavoro che dura un anno». Parola di Maria Porro, presidente della più importante fiera del Made in Italy, che vale svariati punti di Pil, che da settembre dello scorso anno fino, si può dire, all’altro ieri, ha girato il mondo per farne conoscere l’unicità.
Una strategia che ha funzionato, presidente Porro..
«Questa politica del press touring è sicuramente pagante, e lo vediamo dai dati di quest’anno - ha detto - Il nostro obiettivo, con l’importante supporto di Ice (l’Istituto per il commercio estero, ndr) è di portare in fiera visitatori specializzati, aziende, certo, ma anche designer, architetti». Le cifre con cui si presenta il Salone, che si apre domani e prosegue fino al 13 aprile - sabato e domenica aperto al pubblico - confermano il sentiment positivo di Porro.
Tra i 2.103 espositori, 168 sono presenti per la prima volta a Rho Fiera e, dato da sottolineare, il 68% arriva da Paesi stranieri, principalmente dall’Europa. A pochi giorni dall’annuncio dei dazi, il Salone cala il proprio asso, una carta fortemente voluta da Maria Porro: quella della cultura, naturalmente intrecciata al Made in Italy, anche in un’ottica di business.
Questo Salone racconta l’arredo e il design “Thought for Humans” - pensati per le persone -: Investire nella cultura in un momento di crisi come questo, che riflesso ha poi sul mercato?
«Le nostre aziende che fanno Made in Italy e, soprattutto quelle brianzole, sono industrie che portano sui mercati un prodotto alto di gamma, espressione di una qualità, di una ricerca e di una cultura molto alta - ha precisato la presidente a La Provincia, in occasione della conferenza stampa del 26 marzo scorso alla Biblioteca Braidense - . Un prodotto che, con la crisi che stiamo vivendo, rischia di essere meno competitivo, meno attraente. Quindi è fondamentale il ruolo del Salone nel sottolineare come le aziende che fanno qualità, ricerca, innovazione, e quindi arrivano sul mercato con prodotti di altissimo livello, siano le aziende importanti che vanno tenute in altissima considerazione. Perciò, è soltanto inserendole in un contesto che parla di cultura del progetto che il valore di queste aziende e dei prodotti che propongono viene reso ancora più elevato».
Il tema del mobile classico è molto vicino al distretto canturino. Rispetto al passato, in cui questo prodotto era, “confinato” in spazi riservati, vediamo un cambio di passo, con Villa Héritage...
«Pierre-Yves Rochon, l’ideatore dell’allestimento che lei ha citato è un grande architetto, che fa anche grandi progetti – e stiamo parlando di commesse importanti per le aziende – quindi, è vero che Villa Héritage è uno spazio dedicato che esprime un’iniziativa culturale, però è allo stesso tempo una proposta del Salone che parla di business, che permette alle aziende di mostrare come un prodotto che sta a cavallo di classico e moderno, possa essere molto interessante per hotellerie e grandi ristoranti. Quindi, si tratta anche qui di aprire delle opportunità di business per questi grandi marchi».
Quali aspettative avete sul dato dei biglietti? Quanti visitatori vi aspettate?
«Crescita o non crescita – il paragone comunque va fatto su Euroluce 2023 – l’obiettivo non è l’incremento, perché più di 370 mila visitatori in cinque giorni, gli espositori proprio non ce la fanno a seguirli.
Posso dire che quest’anno abbiamo lavorato ancora di più sulla qualità e sul raggiungere mercati esteri, il più possibile diversificati».
Con l’installazione “Library of Light” di Es Devlin si è completato il cartellone culturali del Salone.
«Sono sei gli eventi culturali di cui il Salone del Mobile.Milano va fiero, perché saranno l’amplificatore dell’interesse nei confronti della fiera, a tutti i livelli dell’esperienza - spiega Porro - Al Castello Sforzesco ci sarà “Robert Wilson.Mother” (installazione in cui l’artista americano “dialoga” con la “Pietà Rondanini” di Michelangelo, ndr). Al Salone Paolo Sorrentino proporrà “La dolce attesa” sul tema di un non-luogo come la sala d’attesa; Pierre-Yves Rochon, come detto, ha creato “Villa Héritage”, inoltre grande rilievo avranno talk e masterclass, a cura di Annalisa Rosso, in “Drafting Futures” e “Euroluce Lighting Firum”. Non dimentichiamo l’importanza che riveste (da 26 anni, ndr) il SaloneSatellite, spazio dedicato ai talenti del design di domani, a cura di Marva Griffin».
© Riproduzione riservata
© RIPRODUZIONE RISERVATA