Il finto banchiere scappa con 62,5mila euro: il racconto della vittima di una truffa sventata grazie a una foto

Il caso La squadra Mobile chiude un’indagine avviata dopo la sparizione di 62mila euro. Vittime un imprenditore tedesco e sua moglie. Che racconta: «Ho chiesto aiuto a un’amica»

Cercavano un socio per la loto attività commerciale, operativa nella produzione di pezzi di ricambio per trattori, ma alla fine – dopo aver accarezzato l’idea di poter far entrare una società di investimenti che avrebbe apportato una cifra notevole, un milione e 200 mila euro – si sono in realtà trovati senza 62.500 euro perché quella trattativa non era altro che una ennesima truffa. Una vicenda che però ha avuto un lieto fine: grazie a delle foto che una amica delle vittime era riuscita a fare all’auto con cui i truffatori si stavano allontanando, la squadra Mobile è riuscita a risalire al responsabile che è stato denunciato. Anche i soldi – da quanto è stato possibile appurare – sono stati recuperati per un epilogo felice e abbastanza raro in questo tipo di reati.

La ricostruzione

Ed è proprio da qui che parte il racconto di Tatiana – donna russa con cittadinanza tedesca (nome di fantasia perché vuole mantenere l’anonimato) – moglie dell’imprenditore tedesco che vive sul Lago a Como e che rischiava di essere alleggerito dell’importante gruzzolo. «Voglio ringraziare gli uomini della polizia e della Mobile – dice la donna, 38 anni – Si sono dedicati da subito al nostro caso e il loro lavoro ci ha permesso di recuperare tutti i soldi».

I fatti risalgono al mese di febbraio. L’imprenditore tedesco vuole aiutare un amico in difficoltà ed entra come socio in una società che produce pezzi di ricambio per trattori. Il patto è trovare un investitore che consenta all’imprenditore tedesco, una volta evitata la chiusura dell’azienda dell’amico, di poterne uscire subito. E l’investitore viene all’apparenza trovato. «Avrebbe dovuto versare un milione e 200 mila euro, 200mila subito e gli altri nel corso dell’anno – racconta Tatiana – Solo che, richiesta che a me era parsa subito strana, pretendeva subito in anticipo il 5% dell’utile dell’anno in corso».

La trattativa comunque prosegue. Il primo aggancio tra le parti è in un bar di piazza Volta, il secondo in un prestigioso hotel del centro dove viene organizzato l’incontro decisivo, la firma del contratto e il passaggio dei 200mila euro da una parte e dei 62.500 euro dall’altra (il 5% dell’utile). All’incontro non si presenta però l’intermediario che l’imprenditore tedesco e il socio avevano conosciuto, ma un’altra persona che dice di essere un banchiere. Il gruppo inizia a contare i soldi ed è a questo punto che il “banchiere” spintona l’uomo che aveva la borsa con i 62.500 euro e scappa. Nell’altra borsa ovviamente non c’erano i 200mila euro ma solo mille euro, collocati in alto per coprire i soldi falsi.

L’epilogo e la denuncia

«Avevo detto ad una amica di stare fuori a vedere quello che accadeva – ci confessa la moglie dell’imprenditore tedesco – Non mi tornava questa storia». Così la ragazza, alla vista del “banchiere” che scappa e sale sull’auto che lo attendeva fuori dall’hotel, lo fotografa e prende anche la targa. Tutto materiale che, al pari dei contatti sui numeri del cellulare, è poi finito il giorno dopo sul tavolo della squadra Mobile, nella denuncia che marito e moglie si sono presentati a fare in Questura. Una volta tanto, insomma, a rimanere nella rete sono stati i truffatori. Il banchiere era infatti un cittadino croato residente a Milano di 40 anni che è stato denunciato.

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