Cronaca / Como città
Giovedì 04 Luglio 2024
Il mistero della pistola con il colpo in canna
Viale Giulio Cesare L’insospettabile arrestato dai poliziotti: aveva una calibro 9 millimetri con matricola abrasa carica e con il colpo in canna
Cosa se ne facesse di quella pistola, peraltro non solo carica ma pure con il colpo in canna pronta a sparare, è un mistero. E, altrettanto misterioso, è come una persona tutto sommato insospettabile - a dispetto di alcuni precedenti denunce di non particolare gravità - sia riuscita a procurarsi un’arma con matricola abrasa, una di quelle pistole clandestine che solitamente finiscono nel mercato nero della delinquenza. Pistola sulla quale ora gli uomini della balistica effettueranno accertamenti per stabilire se abbia già sparato e, se sì, in quali circostanze.
Si cerca di dipanare il mistero dietro all’arresto eseguito dai poliziotti della squadra mobile di Como a carico di Luca Tomaselli, 48 anni, nato a Mariano Comense ma residente di fatto nella città di Como.
La perquisizioni
L’arresto risale al tardo pomeriggio di martedì, nella zona viale Giulio Cesare. Tomaselli si trovava in viale Giulio Cesare, all’esterno del supermercato Carrefour, quando alcuni agenti lo avvicinano. Barcollante, evidentemente in condizioni precarie a causa - sospettano gli investigatori - di un tasso alcolemico decisamente elevato, i poliziotti decidono di procedere a ulteriori controlli e a una perquisizione personale, che però è risultata negativa.
Quindi gli agenti chiedono all’uomo di accompagnarli all’interno dell’abitazione da lui occupata, anche perché il 48enne non ha con sé i documenti per essere identificato formalmente. Una volta all’interno dell’abitazione, dentro un ripostiglio, appoggiata su uno scaffale, i poliziotti trovano la pistola: una calibro 9 millimetri, con tanto di matricola abrasa, e quindi formalmente arma clandestina. La pistola era carica, armata e pure con un proiettile già in canna. Quindi pronta per sparare.
L’arresto
Oltre alla pistola, i poliziotti trovano anche alcuni proiettili calibro 9, ovviamente per poter caricare l’arma. Tomaselli, assistito dall’avvocato di fiducia, Marcello Iantorno, non ha voluto riferire nulla sulla provenienza della pistola e sul perché non solo fosse in suo possesso, ma che fosse pure pronta per sparare con il colpo già in canna e addirittura il “grilletto” armato. Accompagnato in Questura, l’uomo è stato identificato quindi, in serata, è stato caricato a bordo di un’auto della polizia e accompagnato al carcere del Bassone. Il sostituto procuratore di Como, Michele Pecoraro, ha infatti deciso di non procedere con rito direttissimo, ma di chiedere la convalida dell’arresto. L’udienza di convalida dovrebbe tenersi nella mattinata di oggi.
Come detto Tomaselli ha piccole denunce a proprio carico, per alcuni reati contro la persona. Nulla di particolarmente grave, in realtà. E, soprattutto, nulla che possa spiegare il motivo per cui abbia sentito il bisogno di procurarsi un’arma clandestina. Pistola sulla quale, ora, la balistica effettuerà una serie di accertamenti per stabilire se abbia sparato in circostanze particolari.
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