«Io, abbonato da 62 anni. Che occasione il nuovo stadio»

Il dibattito Aldo Lupi, dirigente ai tempi delle presidenze Gattei e Beretta: «Sì al nuovo Sinigaglia, una società così va sostenuta»

Aldo Lupi capitò la prima volta al Sinigaglia nel 1962, per un Como Lazio che lui, tifoso laziale, non si sarebbe perso per nessuna ragione al mondo. «Ne uscii fatalmente innamorato del Como, e sa perché? Ci giocava un certo Gigi Meroni, che quel giorno mi stregò esattamente come in tempi più recenti mi ha stregato Nico Paz».

Da allora Lupi, che del Como è stato nel tempo anche dirigente e consigliere ai tempi delle presidenze Beretta e Gattei (al quale lo lega tuttora una profonda amicizia), non ha praticamente mai perso una partita: 62 anni di abbonamento ininterrotti, se non forse dalla pandemia, classica causa di forza maggiore. Quindi? Quindi i galloni per poter dire la sua sul tema del nuovo stadio se li è guadagnati sul campo: «Sto seguendo un po’ il dibattito su La Provincia, e devo dire che alcune prese di posizione mi hanno davvero messo di cattivo umore. Intanto perché una società come l’attuale è il sogno di ogni tifoso e soltanto per questo meriterebbe di essere seguita e sostenuta senza se e senza ma. E poi perché alcuni distinguo mi sono sembrati sproporzionati, per non dire strumentali, se non del tutto fuori tema. Condivido appieno le parole di Silvio Santambrogio quando dice che questa proprietà dobbiamo tenercela stretta, quanto agli altri posso capire che il presidente dell’Ordine degli architetti che, appunto, fa l’architetto chieda condivisione, ma davvero trovo fuori posto i distinguo di Vittorio Nessi e di Stefano Legnani». Nessi, lo ricordiamo, suggeriva che il progetto fosse «l’occasione di un intervento complessivo che riguarda l’area dei giardini, la sosta per i residenti, la connessione e riqualificazione dell’asse con la passeggiata di Villa Olmo e ancora la valorizzazione della piscina e delle storiche attività nautiche e dell’idroscalo»; sulla stessa lunghezza d’onda Legnani, che invoca, sull’argomento, una regia pubblica. Così Lupi: «La riqualificazione dei giardini è già in atto, posso capire la richiesta di tenere conto delle esigenze dei residenti quando si parla di parcheggi, quello che proprio non capisco è cosa c’entrino l’idroscalo e la passeggiata di Villa Olmo, così come la piscina, che è già stata ristrutturata e che continuerà a fare parte dell’impianto. Sono distinguo superflui, su nodi che con lo stadio c’entrano indirettamente. Ripeto: vado al Sinigaglia dal 1962 e in questi anni l’ho visto lentamente deteriorarsi. Un’altra occasione così non capiterà più. Spero che i comaschi se ne rendano conto. E facciano di tutti per non perdere questa occasione. Un’altra non tornerà».

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