La comunità energetica parte da Erba, ma gli utenti sono in tutto il triangolo Lariano: «Cerchiamo tetti per il fotovoltaico»

L’idea Il cuore del progetto sarebbe piazza Mercato fino a coinvolgere tutto il Triangolo Lariano. Al lavoro due giovani imprenditori: «Pagheremo l’affitto a chi metterà a disposizione gli spazi»

Una comunità energetica con il cuore in piazza del Mercato a Erba e utenti sparsi in tutto il Triangolo Lariano.

Al progetto lavorano due giovani imprenditori erbesi, Luca Gaffuri e Mattia Molteni, titolari di una società di consulenza energetica che ha sede a pochi passi dai portici: «Cerchiamo cittadini e aziende pronti a mettere a disposizione il tetto per installare pannelli fotovoltaici, poi tutti i membri della comunità potranno utilizzare l’energia pulita prodotta a chilometri zero».

Gaffuri e Molteni hanno entrambi esperienza nel campo della fornitura energetica. Cinque anni fa si sono messi in proprio con la società GM Consulting: sono partiti con due collaboratrici, oggi sono complessivamente in otto. Da mesi lavorano all’idea di una comunità energetica.

Interesse

«All’inizio - spiega Gaffuri - volevamo realizzare una piccola comunità con i nostri vicini di piazza del Mercato e delle vie limitrofe. Qui abbiamo già raccolto diverse manifestazioni di interesse, da parte di residenti e commercianti più o meno grandi».

La notizia sarebbe stata quella della prima comunità energetica erbese nella piazza simbolo della città.

«In realtà sono cambiate le carte in tavola. Senza scendere troppo nei tecnicismi, ora la legge prevede che si possa istituire una comunità energetica legata alla stessa cabina primaria: significa che da Erba possiamo salire e spaziare in gran parte del Triangolo Lariano. Il nostro appello interessa quindi gli erbesi, ma anche Ponte Lambro, Canzo per arrivare fino a Lezzeno».

Il funzionamento della comunità energetica è semplice. I pannelli fotovoltaici presenti sul territorio producono energia pulita, che viene utilizzata dai membri della comunità: fino a quando tutta quell’energia non si esaurisce, non ci sono bollette da pagare.

«Chi ha già dei pannelli sulla propria abitazione può entrare nella comunità e fornire l’energia non utilizzata per i propri consumi dietro il corrispettivo di un pagamento, ma devono essere infrastrutture di ultima generazione. La vera sfida è proprio installare pannelli».

La richiesta

Gaffuri e Molteni hanno trovato un partner nella società Wekiwi, che ha a sua volta uno sportello in piazza del Mercato, opera a livello internazionale ed è interessata a investire nella costituzione della comunità. Della posa dei pannelli si occuperanno loro, servono però gli spazi per ospitarli.

«Bastano tetti ben esposti al sole di almeno 30 metri quadrati. Possono essere quelli di una villetta, di un condominio, di un’azienda. La comunità può partire anche con pochi pannelli, ma ovviamente più sono meglio è. Per raccogliere le manifestazioni di interesse abbiamo aperto il sito https://weserviceitalia.it».

Volendo potrebbero entrare nella comunità energetica e mettere a disposizione tetti anche i Comuni.

«Abbiamo già parlato del progetto con il primo cittadino Mauro Caprani - dice Gaffuri - e speriamo che l’ipotesi possa riscuotere interesse tra gli enti pubblici».

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