La grande serrata: «Agosto di incognite
Ma c’è ottimismo»

Aziende Segnali positivi per legno e manifatturiero. L’analisi di Tagliabue (Confindustria) alla vigilia delle chiusure estive

Lunedì inizia la settimana di chiusura per ferie di gran parte delle imprese, dopo un semestre di calo di ordini e fatturato e nel corso di una crisi finanziaria globale. Esaurita la pausa di Ferragosto, la ripresa in autunno sembra però annunciarsi con segnali positivi, secondo Andrea Tagliabue, impegnato nel Consiglio di Confindustria Como e vice presidente della Tabu di Cantù, storica azienda specializzata nella tintura del legno. «È vero che si è registrato di recente una notevole contrazione, ma stiamo confrontando i dati attuali con quelli del primo semestre dell’anno scorso, che era stato molto positivo, in particolare per il settore dell’arredo e dell’architettura» osserva Andrea Tagliabue.

In effetti i dati ancora molto positivi dello scorso anno condizionano la lettura in negativo degli andamenti di quest’anno. Ad avvertire prima di altri settori il rallentamento è stato il comparto tessile già nel secondo semestre del 2023. Mentre il settore del legno ha mostrato una maggiore resistenza in generale, pur con delle differenze. «Alcune aziende hanno registrato un rallentamento nel primo semestre a causa di una raccolta ordini più lenta, ma queste stesse aziende dichiarano che nel secondo semestre del 2024 prevedono una ripresa nella raccolta ordini. Per questo le prospettive per la fine del 2024 e la prima metà del 2025 sembrano promettenti» spiega Tagliabue. Esistono però situazioni articolate che rendono più complessa un’interpretazione generale.

Arredo e comparto dei pannelli

«Ad esempio, nel settore legno-arredo, il periodo compreso tra gennaio e giugno ha mostrato una diminuzione del 5% a livello nazionale – prosegue il vice presidente della Tabu - secondo i dati di Federlegno, l’economia italiana ha registrato un rallentamento di poco più del 6% rispetto alle esportazioni, che sono diminuite del 4%. Il settore dei pannelli ha subito un calo più accentuato, con una contrazione a due cifre, superiore al 10%».

Ma i pannelli si collocano nella fase iniziale della filiera e le ricadute sulle produzioni di arredi potrebbero essere conseguenti.

«Non possiamo dimenticare che il settore dei pannelli subisce anche le conseguenze dei prezzi. Infatti, dopo un periodo di aumenti, i prezzi dei pannelli sono diminuiti, influenzando l’orientamento del mercato – aggiunge Andrea Tagliabue - complessivamente, per quanto riguarda l’ecosistema dell’arredo in Italia si è registrata una flessione del -3% da gennaio a giugno rispetto all’anno precedente, con un +1% in Italia e un -4% all’estero, per un totale di -3.7%».

Le attese

A fronte di una contrazione che è trasversale, per diversi motivi, a quasi tutti i comparti, le prospettive per settembre devono tenere conto delle attuali notizie che indicano una frenata economica negli Stati Uniti e una crisi del lavoro, con effetti potenzialmente anche sull’economia europea. Infine la Germania sta affrontando difficoltà con il suo sistema di trasporti e l’andamento della sua economia influenza l’intera Europa.

«Ci troviamo di fronte a molte incognite, ma sono ottimista e prevedo un secondo semestre migliore del primo. Questa aspettativa si basa sul fatto che sono emersi progetti promettenti che erano stati sospesi prima del Covid, grandi opere che stanno cominciando a muoversi – conclude Andrea Tagliabue - inoltre c’è abbondante liquidità nel mercato. Questo insieme di fattori offre prospettive positive per il settore dell’arredamento, ma anche per una serie molto più ampia di settori industriali e manifatturieri».

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