La macelleria Sangiorgio chiude dopo cent’anni: una perdita importante per la comunità
Merone Un punto di riferimento da tre generazioni. Una storia iniziata dal nonno ad Anzano del Parco: «Saluto i clienti, ora mi dedicherò alle mie passioni»
Chiude dopo tre generazioni e oltre cent’anni di presenza sul territorio la macelleria Sangiorgio.
Una storia iniziata ad Anzano del Parco che terminerà in via Marco Polo, a Merone.
La macelleria Sangiorgio è da sempre un punto di riferimento per chi vuole mangiare della buona carne, il negozio è stato condotto da Danilo Sangiorgio con la moglie Carla Pozzi.
Con la raggiunta pensione del titolare, a 62 anni, l’attività chiude e si trasformerà in un appartamento per la figlia.
Una perdita importante anche per la comunità di Merone e dei paesi confinanti, in molti si fornivano dalla coppia per la qualità del cibo ma anche per loro disponibilità.
La famiglia
Danilo Sangiorgio racconta la lunga storia della famiglia nel lavoro di macellaio: «Il primo negozio di cui ci si ricordi era di mio nonno ad Anzano del Parco, Lo chiamavano il “Butegon di Anzano”. La mia famiglia infatti è originaria del paese, dopo mio nonno mio padre Ovidio Sangiorgio si è trasferito a Merone e ha aperto un negozio piccolo in centro a Moiana negli anni Sessanta, poi negli anni Settanta lo spostamento qui dove siamo ancora».
Quindi oltre 50 anni di presenza in via Marco Polo, 60 anni di presenza a Merone e oltre 100 sul territorio.
Non si sa però se anche il bisnonno fosse impegnato dietro un bancone.
«In realtà non ho conosciuto neanche mio nonno, ho iniziato a frequentare la bottega negli anni Settanta quando ci siamo spostati qui, ma ero un ragazzino. Non ho molti ricordi del negozio in centro, tantomeno di quello ad Anzano del Parco, mi hanno raccontato».
La decisione di chiudere non sembrerebbe affatto sofferta.
«Sono stanco, certo mi dispiace, ma mia moglie ha ancora sei anni di lavoro e ha trovato un altro posto, qui faremo un appartamento per mia figlia. Saluto i clienti, ma ora mi dedicherò alla mia passione per la bicicletta e a fare altro. Penso sarò spesso in bici per delle belle uscite», continua Sangiorgio.
La decisione
«Dovrei chiudere in realtà a fine anno ma non ho più l’aiuto di mia moglie, quindi ho deciso di fermarmi adesso, con un minimo di anticipo sull’età pensionabile. D’altra parte è difficile tenere aperto da solo e mancano alla fine solo pochi mesi».
Un negozio storico di Merone insomma che scompare, senza nessuna possibilità di subentro. Una macelleria a conduzione familiare ancora vecchio stampo.
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