Cronaca / Como città
Domenica 20 Ottobre 2024
La Navigazione: «Patria, c’è il progetto. Piroscafo in acqua nel 2026»
La replica Marrapodi risponde alle preoccupazioni della Famiglia Comasca: «Siamo al lavoro»
«I lavori stanno andando avanti e l’obiettivo rimane quello di vedere navigare il Patria per le Olimpiadi». A dirlo, all’indomani dell’allarme lanciato dalla Famiglia Comasca che dagli anni Novanta si batte per salvare il piroscafo, è il Gestore governativo della Navigazione Pietro Marrapodi. «Sul recupero del mezzo – spiega – non c’è solo la volontà della Navigazione, ma anche quella del ministro Salvini e del sottosegretario Morelli che avevano anche il sogno di portare la fiaccola olimpica in Valtellina proprio a bordo del Patria. Se non si vede personale all’opera, questo non significa che siamo fermi in quanto c’è una parte che non si vede, ma è fondamentale e mi riferisco a quella progettuale con tutte le autorizzazioni del caso, trattandosi di un battello storico».
La gara d’appalto
Marrapodi aggiunge che «ci sono pareri da acquisire, sistemare alcune cose in base alla richiesta di integrazioni che ha fatto la Soprintendenza. Parliamo di cose che non si trovano in commercio e bisogna quindi operare con la massima attenzione. Abbiamo un leggero ritardo, di alcune settimane, ma confidiamo per le Olimpiadi di vedere il piroscafo pronto».
In autunno era attesa la gara d’appalto per i lavori su strutture, arredi, caldaie e impianti, tutte opere che non farà la Navigazione, ma lo slittamento in avanti porta al 2025. E sempre all’inizio del prossimo anno il Patria dovrebbe essere tolto dall’acqua e portato all’interno del cantiere di Tavernola.
Il nodo del personale
«Per poter indire la gara – prosegue il gestore governativo – bisogna avere il progetto definitivamente approvato e con tutta la documentazione necessaria, ma speriamo di poterla avviare subito all’inizio dell’anno. Faccio un esempio che serve a capire meglio la situazione: quando si deve intervenire su un’area dismessa bisogna sentire tutti gli enti, valutare la bonifica e il progetto. Ecco, noi siamo in una situazione simile. Abbiamo presentato il progetto, ci hanno chiesto integrazioni che ora si stanno pianificando».
Dice però di voler «tranquillizzare tutti poiché l’ingegner Oteri (l’attuale direttore di esercizio, che andrà ad occuparsi del lago Maggiore, ma rimarrà coordinatore della sicurezza dei laghi e continuerà a seguire il progetto Patria, ndr) non mi ha sottoposto alcun campanello d’allarme e non ci sono, quindi, segnali di criticità ma solo un lieve ritardo». Tra le preoccupazioni della Famiglia Comasca, espresse dal presidente Daniele Roncoroni e dall’ingegner Flaminio Borgonovo, referente dell’associazione per quanto riguarda il piroscafo, anche quella legata al personale, visto il prossimo pensionamento dell’ultimo operatore che si era occupato del Patria e, soprattutto, il timore dell’abbandono dell’alimentazione a vapore.
Su questo Marrapodi assicura che «non si è parlato di modifiche nell’alimentazione e il recupero sarà dell’originale, così come chiesto anche dal ministero. Gli obiettivi non cambiano, così come quelli temporali».
La data del 2026 per vedere il ritorno del Patria a navigare non è casuale: al di là delle Olimpiadi ricorrerà infatti anche il centenario del varo del piroscafo.
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