La popolazione in calo in tutto il Canton Ticino. Però Locarno è un caso a sé stante

La statistica Occhi puntati sull’area che si trova ai margini del lago Maggiore. Un’evoluzione demografica particolare, che prosegue ormai da sette anni

Occhi puntati su Locarno e il territorio, con le lenti della statistica. Nel corso del 2023 è stato presentato un dettagliato studio sulle dinamiche demografiche e del parco immobiliare, per approfondire il calo della popolazione.

«Obiettivo dello studio – aveva spiegato Nicola Pini, municipale e capodicastero Sviluppo economico e territoriale – è quello di analizzare da un lato l’evoluzione demografica della Città e dall’altro quella degli alloggi, cercando poi di incrociare le due tendenze, in modo da avere indicazioni utili per le scelte strategiche del Municipio a livello pianificatorio e territoriale, ma anche di politica demografica attiva». Insomma, esplorare la situazione e dare risposte.

Insieme, ma diversi

Lo studio in questione è stato effettuato dal dottor Simone Garlandini, geografo specializzato di sistemi d’informazione geografica applicati poi alla pianificazione e allo sviluppo territoriale, con esperienze di lavoro – sia come collaboratore scientifico che come docente – all’Osservatorio dello sviluppo territoriale (ell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana. Alla base i dati dell’Ufficio cantonale di statistica di Giubiasco e del Controllo abitanti di Locarno.

È dal 2016 che la popolazione di Locarno e in generale del Cantone Ticino presenta un calo, una vera inversione di tendenza dopo una continua crescita.

Nell’estate del 2020 – si ricorda - l’Ufficio di statistica di Giubiasco ha rivisto gli scenari demografici ticinesi per l’orizzonte temporale fino al 2050. «Per quanto riguarda il Locarnese, da una previsione iniziale di aumento significativo e robusto del numero di residenti, sintomo di una regione attrattiva, si stima ora (nello scenario medio) una lieve crescita/stagnazione della popolazione». Qual è la ragione? Diverse si intrecciano: «Sicuramente l’accresciuta speranza di vita della popolazione e il tradizionale basso tasso di natalità registrati diffusamente nel Cantone giocano un ruolo chiave. Come evidenziato di recente da molti specialisti, il problema sembra essere più articolato, di tipo strutturale, che rende visibile gli squilibri socio-economici presenti in Ticino a cui è riconducibile un calo di attrattiva di numerose regioni ticinesi».

Tra il 2010 e il 2015 l’incremento demografico risulta sostenuto sia per il Ticino sia per Locarno. Ma quest’ultima località denota una crescita maggiore l’anno successivo. Una tappa provvisoria, in quanto dopo il 2016 la curva di Locarno decresce più veloce rispetto a quella ticinese. Discorso diverso per il distretto, dove alcuni Comuni restano con aumenti di popolazione sostenuti. Dal 2016, Ascona e Losone (valutati insieme) mostrano una crescita moderata ma stabile. Minusio, Tenero-Contra e Gordola (sempre insieme) si arricchiscono di residenti per poi stabilizzarsi tra il 2018 e il 2020.

Nel Locarnese è insomma la parte centrale del polo urbano a soffrire. Nel periodo 2016-2019, in Ticino tutte le zone centrali, ad eccezione di Bellinzona (che deve ringraziare l’effetto anticipato della galleria Alptransit, si sottolinea, con un aumento di addetti), mostrano una decrescita demografica.

Il saldo

Il saldo naturale negativo (ovvero la differenza tra le nascite e i decessi) incide, ma segna anche il Ticino. Certo, poi c’è il 2020 che ha le sue peculiarità: «Si registra un dato per i nati vivi (+107) tra i più contenuti nel periodo 2020-2008 e il valore più elevato dei decessi (-213) in questo periodo. La tendenza è da ricondurre alla pandemia Covid».

Poi ci sono i saldi migratori (con l’estero, gli altri Comuni della Svizzera e del Ticino. In particolare, «il confronto del saldo migratorio con l’estero per i Comuni ticinesi tra i due periodi evidenzia, come per il saldo migratorio totale, un forte ridimensionamento soprattutto nel Luganese e Mendrisiotto – si precisa - Nell’agglomerato di Locarno il saldo migratorio con l’estero rimane positivo nei due periodi considerati on però una generale diminuzione dei valori assoluti dell’indicatore: il ridimensionamento riguarda soprattutto il Comune di Locarno. A livello cantonale, il saldo migratorio con il resto della Svizzera ha subito minori cambiamenti tra il 2011 e il 2019».

Ad attirare l’attenzione è la regione di Locarno che mostra i dati più interessanti: nel primo periodo i Comuni della corona urbana presentavano saldi positivi con il resto della Svizzera, tranne Losone. Poi ci si è avvicinato allo zero: vedi Ascona, Muralto e Minusio. Per Locarno la perdita di residenti a favore degli altri comuni della Svizzera si accentua nel tempo.

Tra altri elementi degni di nota, nel 2020 dal punto di vista lavorativo c’erano circa 84 addetti ogni 100 abitanti ed era il valore più elevato in confronto a quello degli altri Comuni della regione.

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