«Vaccini, via l’obbligo per gli under 16», ma persino gli alleati stroncano Borghi

La polemica La proposta di emendamento presentata dal senatore comasco fa discutere. Il virologo Pregliasco: «Stupida provocazione politica». Dubbi anche da Forza Italia e Lupi

«C’è un rifiuto vaccinale a tutto tondo da parte dei cittadini, anche di vaccini che andrebbero fatti, come quello contro il morbillo che desta preoccupazione. È colpa dell’obbligo delle vaccinazioni. Con il Covid c’è stato un annebbiamento mentale, ora le persone stanno tornando in sé».

Claudio Borghi, senatore leghista comasco, punta il dito sulla stampa a proposito delle polemiche sollevate sulla proposta di emendamento che prevede l’abolizione della legge Lorenzin del 2017 ovvero l’obbligatorietà di 12 vaccini (tra cui quelli contro morbillo, rosolia, varicella e parotite) per gli under 16 e i minori stranieri non accompagnati, pena l’esclusione dalle scuole pubbliche e paritarie.

Critiche anche da destra

«Se ne parla ora sui giornali, ma la Lega nel 2018 si era presentata alle elezioni proponendo l’abolizione della legge Lorenzin e io ho depositato l’emendamento in questione un anno fa». E sui dubbi sollevati da tutte le parti politiche, persino dai suoi alleati è critico: «Uno dei grandi errori che fa e che ha fatto il centro destra è stato dare retta alla stampa». Tra chi, nella maggioranza, non ha avallato la proposta leghista infatti c’è Forza Italia (Raffaele Nevi, a nome di tutto il partito ha preso le distanze: «La libertà di non vaccinarsi non può ledere il principio della sicurezza sanitaria per tutta la popolazione») oltre a Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che ha definito la proposta una «sciocchezza scientifica».

«FdI? Silente per ora»

Silenzio invece da Fratelli d’Italia: «Fratelli d’Italia è silente - commenta Borghi - Erano stati avvisati però, quando ho depositato l’emendamento ne ho parlato con il sottosegretario Marcello Gemmato, quindi lo sapevano». A chi lo accusa di aver avanzato una proposta no-vax replica: «Se lo fossi proporrei di abolire direttamente i vaccini, no?». Il tema, per Borghi, è piuttosto quello della libertà di scelta che aumenterebbe, secondo il senatore, il numero dei cittadini disposti a vaccinarsi: «Qualche collega di maggioranza ha definito questa proposta “medievale”, quindi anche Germania, Portogallo, Spagna e Inghilterra sono “medievali”? Lì non è previsto alcun obbligo, solo noi e la Francia abbiamo 12 vaccinazioni obbligatorie. Altro che follia anti scientifica».

Le critiche alla posizione del senatore arrivano anche dal mondo della scienza. «Borghi parte da un principio giusto - commenta il virologo Fabrizio Pregliasco - che è alla base della legge Lorenzin stessa, che si pone l’obiettivo finale di sostituire una raccomandazione all’obbligo alle vaccinazioni. Ecco perché credo che quella di Borghi sia solo una stupida provocazione politica, che in una fase come questa crea disaffezione ai vaccini e contrasto». E sull’aumento dei casi di morbillo, Pregliasco spiega che «è una sentinella di una situazione di disaffezione che esiste, ma con la legge Lorenzin i vaccini contro il morbillo sono aumentati nettamente». Inutile invece fare il confronto con quei Paesi che non hanno l’obbligo: «Si tratta di un percorso: alcuni Paesi sono più avanti forse, ma in Italia in questa fase è importante che l’obbligo ci sia. Il morbillo sembra una malattia banale, ma in un caso su mille ha complicanze e in uno su centomila può provocare encefalite».

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