Lambrugo, “no” alla fusione con altri Comuni: «Raccolte 400 firme di cittadini»

Lambrugo Il dissenso era nato dopo l’ipotesi ventilata a fine novembre dal sindaco Mauri. I promotori: «Un risultato molto importante, di cui l’amministrazione dovrà tenere conto»

Si è chiusa la raccolta firme contro l’ipotesi di fusione di Lambrugo con i Comuni limitrofi: l’associazione Azione Lambro, nelle scorse settimane si era schierata per il no secco a questa ipotesi, ventilata a fine novembre dal sindaco, Flavio Mauri.

Una raccolta firme per esprimere dissenso, che ha incassato oltre 400 firme, come spiega il presidente del sodalizio, Michele Catalano, che esprime soddisfazione per l’adesione alla raccolta delle firme contro la fusione.

Le motivazioni

«Abbiamo registrato tante condivisioni e adesioni: il risultato ottenuto è davvero un passo importante fatto dalla popolazione lambrughese – commenta – Non si tratta solamente di una questione identitaria, ma vogliamo difendere i nostri servizi: con una fusione sarebbero a rischio. Questa raccolta firme è un modo per dire no all’amministrazione comunale, ma vogliamo sottolineare che non si tratta di una discesa in battaglia contro qualcuno: siamo solo dei cittadini che vogliono liberamente dire la propria e sottolineare la forte contrarietà. Rispetto e onore, quindi, per tutti coloro che hanno deciso di sottoscrivere questa petizione. Questa raccolta firme è stata fatta da cittadini comuni, da rispettare: questo è un segnale molto importante, di cui bisognerà tenere assolutamente conto. Questo risultato cambia le carte in tavola e sicuramente mette al centro i cittadini, il loro modo di pensare, di esprimersi e di dissentire democraticamente, nel rispetto di tutti i pareri».

Catalano spiega che le firme ieri, sono state consegnate in Comune, formalmente all’ufficio protocollo: arriveranno quindi direttamente nelle mani del sindaco e della sua giunta. Oltre alla consegna, si è tenuto nella serata di ieri un incontro di Catalano e del suo direttivo con il sindaco.

Ufficialmente per parlare di iniziative che l’associazione vuole mettere in campo a favore di anziani e pensionati del paese: è molto probabile però che l’incontro sia scivolato anche sulla raccolta firme e su questo confronto scontro acceso sull’ipotesi fusione. L’ipotesi venne lanciata nel novembre scorso dal sindaco.

Un’ipotesi per ora fortemente sostenuta dal primo cittadino. Mauri aveva spiegato tutti i vantaggi di unire i Comuni, sia in termini di contributi e incentivi degli enti superiori, sia in termini di migliore gestione, ottimizzazione del personale e incremento dei servizi.

L’apertura

Davide Colombo, sindaco di Lurago d’Erba, aveva subito aperto la porta, invitando però a un approccio serio e istituzionale al tema.

Mauri prima di Natale aveva annunciato un’assemblea aperta alla cittadinanza, che dovrebbe tenersi nelle prossime settimane. Nel mentre si è mossa la società civile. Per ora, come sottolineano voci di corridoio nella stessa maggioranza, azioni concrete non sono state intraprese: siamo nel campo delle mere ipotesi. Si attende di capire se la possibile strada della fusione verrà abbandonata o se invece si deciderà di percorrerla.

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