
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 08 Aprile 2025
L’appello per donare il sangue all’Avis. Il sindaco svela: «Mi ha salvato la vita»
Uggiate con Ronago Il racconto di Tettamanti alla festa per i 55 anni dell’associazione. «A 22 anni da un esame scoprirono che ero affetto da una rara malattia, che combatto»
Uggiate con Ronago
« L’Avis mi ha salvato la vita »: e non è una frase di circostanza, questa. L’ha proferita il sindaco Ermes Tettamanti intervenuto domenica mattina alla celebrazione per i 55 anni di fondazione di Avis Uggiate che comprende anche i Comuni di Colverde e Faloppio, prima associazione di volontariato nata in paese.
«Avevo 17 anni quando mi iscrissi all’Avis – ha rievocato Tettamanti – allora, sul sagrato della chiesa, si soffermava l’emoteca itinerante e uscendo da Messa, donai il sangue. Ho continuato a donare per quattro anni, ma al prelievo a cui mi sottoposi a 22 anni, risultarono esami sballati. Furono effettuati approfondimenti che mi salvarono la vita: scoprirono una malattia rara, ho subìto due interventi chirurgici importanti, con trasfusioni di sangue».
Da quasi 50 anni, il sindaco è in cura per la sua malattia e il messaggio che ha lanciato è di « doppia gratitutidine per l’Avis » e poi: «Fare il bene fa bene» non solo a chi lo riceve. Ma anche a chi dona. Una notazione affermata dal presidente di Avis Uggiate, Simone Cocquio che ha illustrato la consistenza dell’Associazione: a fine 2024, i donatori effettivi erano 238 e i donatori affiliati onorari 15, per un totale di 253. Le donazioni di sangue intero l’anno scorso sono state 493 e 100 le donazioni di plasmaferesi. Ma rispetto a dieci anni fa, il calo è evidente per tutte le voci: 90 avisini in meno, 153 donazioni in meno.
Un calo fisiologico? « I parametri per le donazioni sono sempre più stringenti – ha spiegato Cocquio – ma questo è un fatto positivo: il donatore è sottoposto a controlli rigorosi sul suo stato di salute ed è tenuto ad uno stile di vita sano che rappresenta un bene. Il ricevente ha tutte le garanzie del caso».
Ma Avis Uggiate non è affatto in crisi: i nuovi iscritti, l’anno scorso, sono stati 33, il numero più alto dal 2016 e che si avvicina ai 35 nuovi iscritti di dieci anni fa. E questo può essere anche frutto delle campagne promozionali che Avis conduce, a cominciare dalle scuole e dalle relazioni che sa tenere con i soci.
Il culmine è il tradizionale pranzo Avis, domenica 18 maggio prossimo al campo solare di Drezzo. Nell’occasione, saranno premiati gli alunni delle scuole medie di Uggiate con Ronago che hanno realizzato in classe i disegni sul tema della donazione del sangue e che saranno stampati sui diari scolastici dei prossimi anni. Ma Avis è promossa innanzitutto dai suoi testimoni, persone che le donano tempo ed energie, oltre al sangue e, durante la celebrazione dell’anniversario, il presidente li ha citati: dal pensiero per Maria Pontiggia, scomparsa proprio l’altro ieri all’età di 92 anni, al saluto per gli storici presidenti presenti in sala, Angelo Cocquio e Stefano Arena, tra i fondatori, all’apporto di Mario Marini. Cinquanta più cinque anni: una lunga strada. « Noi siamo sempre disponibili per rendere l’organizzazione del servizio ancora più efficiente – ha concluso Simone Cocquio – ma resta fondamentale il rapporto umano ».
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