«L’ex Gasfire rischia di crollare». Il Comune di Erba ordina lavori urgenti

Manutenzione Ordinanza del sindaco dopo il cedimento di una lastra della facciata e la relazione tecnica. I proprietari dovranno montare impalcature per evitare problemi. Il marciapiede resta vietato

L’ex Gasfire versa in pessimo stato di manutenzione e si rischiano altri crolli. Di conseguenza il marciapiede di via Fiume resterà transennato in attesa che la proprietà metta in sicurezza la facciata, monti un’impalcatura e presenti un certificato di idoneità statica. Le prescrizioni sono contenute in un’ordinanza firmata dal sindaco Mauro Caprani, il divieto di transito per i pedoni rischia di protrarsi a lungo.

Per comprendere il senso dell’ordinanza dobbiamo tornare a venerdì 5 luglio. Poco prima delle 20, una lastra della facciata dell’ex Gasfire si è staccata ed è finita sul marciapiede di via Fiume. Il consigliere comunale Doriano Torchio, testimone diretto, ha chiamato il 112: «Un attimo prima era passata una mamma con una carrozzina - ha raccontato a La Provincia - si è rischiato un brutto incidente».

I vigili del fuoco hanno subito disposto la chiusura di un tratto di marciapiede lungo 25 metri. I pompieri hanno notificato al sindaco il verbale di sopralluogo, lunedì sono stati inviati all’ex Gasfire anche i funzionari dell’ufficio tecnico comunale. La situazione è preoccupante.

«Durante il sopralluogo dell’ufficio tecnico - si legge nell’ordinanza di Caprani - è emerso che il materiale distaccatosi dalla facciata riveste altre parti della stessa, anche in aree di considerevole altezza, con rischio di ulteriori crolli. L’ufficio tecnico ha segnalato, oltre alle condizioni della facciata, anche il pessimo stato di manutenzione generale dell’immobile ed in particolare del portale di ingresso che presenta distaccamenti di intonaco e copriferro con esposizione dell’armatura portante».

Si rischiano insomma altri crolli sia dalla facciata, anche dai piani alti, sia dal portale di ingresso posto al civico 3 di via Fiume. Il sindaco ha vietato allora il transito dei pedoni «nel tratto di marciapiede antistante l’immobile compreso tra il civico 3 e il parcheggio ad uso pubblico» fino «al completo ripristino delle condizioni di sicurezza».

Seguono le prescrizioni a carico della società Verdi Srl di Monza, proprietaria dell’ex Gasfire. Rispetto al passato, quando l’amministrazione ha invitato i proprietari a sigillare gli ingressi e a mettere in sicurezza alcune parti dell’edificio, questa volta le richieste sono molto precise.

Non basterà infatti effettuare le opere necessarie per evitare altri crolli: «La parte dell’edificio che affaccia sulla via Fiume - scrive Caprani - dovrà essere schermata da cielo a terra, compreso il cornicione sporgente, con idonea protezione». Si tratta insomma di montare impalcature. Servirà inoltre «un certificato di idoneità statica che interessi la suddetta facciata nonché il portale di ingresso a firma di un tecnico abilitato».

Fino a quel momento, gli erbesi dovranno camminare sull’altro lato della strada. Occupato, neanche a dirlo, da altre industrie dismesse: l’ex Molino Mottana e l’ex cabina Enel, che versano a loro volta in pessimo stato di manutenzione anche se non si ravvisa un rischio imminente di crolli.

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