L’otto femminile c’è. Sono cose mai viste: «Coltello tra i denti»

Canottaggio Per la prima volta si è qualificato con le comasche Rocek, Mondelli e Pelacchi in barca

Riferimenti precedenti non ce ne sono, quindi questo è l’inizio di una storia inedita. L’ammiraglia femminile azzurra a Parigi 2024, infatti, apre una pagina nuova del canottaggio italiano, dal momento che mai sinora un otto rosa aveva avuto accesso ai Giochi. E non è tutto: l’armo azzurro che a Lucerna lo scorso maggio ha ottenuto il pass a cinque cerchi, è per un terzo comasco.

Un riconoscimento forse a distanza, che il nostro lago è stato il primo in Italia, negli anni ’90, a credere che anche le donne potessero dire la loro nel canottaggio.

Con questo obiettivo, Lario e Moltrasio hanno iniziato a lavorare in tal senso e a dispetto degli sfottò degli irriducibili maschilisti. A realizzare il sogno e pronte ad esordire lunedì mattina nelle acque del bacino olimpico di Vaires-sur-Marne sono le nostre Aisha Rocek (Carabinieri/Lario), Elisa Mondelli (Fiamme Gialle/Moltrasio) e Giorgia Pelacchi (Fiamme Rosse/Lario), assieme alle compagne di barca Linda De Filippis, Alice Gnatta, Silvia Terrazzi, Alice Codato, Veronica Bumbaca e il timoniere Emanuele Capponi .

Avversarie le campionesse olimpiche in carica del Canada. Mancano la Nuova Zelanda e la Cina, rispettivamente argento e bronzo a Tokyo, ma c’è la Romania campione del mondo 2023 e d’Europa 2024. Non sono da meno Stati Uniti e Australia, rispettivamente argento e bronzo l’anno scorso ai Mondiali di Belgrado e la Gran Bretagna, vice campione europeo 2024, davanti all’Italia medaglia di bronzo continentale.

Completa il quadro la Danimarca, che a Lucerna si è qualificata, arrivando seconda dietro all’Italia e beffando la Cina. Un quadro, dunque, in evoluzione, che mostra come le azzurre possono sfatare il mito di “cenerentole”, portato da sempre.

«Una barca molto bella da vedere - questa l’impressione di Fabrizio Quaglino che era il capo delegazione dell’Italia a Lucerna – che ha imposto la sua determinazione, il suo volere sin dall’inizio a tutte le altre. Una formazione fortemente voluta da Stefano Fraquelli che è riuscito ancora una volta ad emozionarci, puntando su questa barca, come aveva fatto a Tokyo con il primo oro femminile, quello del doppio pesi leggeri».

Che la nostra ammiraglia abbia in serbo qualche altra sorpresa? Sono tutte splendide ragazze alla loro prima esperienza olimpica, salvo la “veterana” Aisha Rocek, che aveva esordito a Tokyo in due senza. «Non ditemi che sono la chioccia – aveva risposto alla provocazione di Luca Broggini, il giorno della presentazione a Roma della squadra olimpica – ma solo una componente dell’equipaggio, magari a volte un po’bacchettona, che si preoccupa soltanto di far correre via la barca».

Concetto che Aisha ha sempre ribadito anche durante tutto l’ultimo raduno a Piediluco e che ribadirà sicuramente alle compagne ogni volta che scenderanno in acqua a Vaires-sur-Marne.

Un altro punto di forza, anche strategico essendo solitamente nel ruolo di prodiera, è anche Giorgia Pelacchi. «Io tutto bene. Prontissima per Parigi – aveva assicurato a fine raduno a Piediluco - e in queste ultime battute prima di partire, sento che la barca migliora giorno per giorno e stiamo affinando l’assieme e la tecnica. Le sensazioni sono buone e le velocità ci sono. Io non vedo l’ora di partire e cominciare questa mia prima esperienza olimpica, sono molto fiduciosa della mia barca perché abbiamo lavorato bene e siamo pronte a dare il massimo».

Le avversarie? «Le più forti saranno sicuramente la Romania campionessa mondiale in carica e gli Stati Uniti, che sono arrivati secondi, ma saranno tutte agguerrite come lo siamo noi, quindi meglio non sottovalutare nessuno. Anche noi non siamo da sottovalutare perché abbiamo il coltello tra i denti e non vediamo l’ora di far vedere il nostro valore al mondo».

Forza, determinazione, ma anche lo slancio carico d’emozione per il coronamento di un sogno, caricano di più la grinta di Elisa Mondelli. Anche Elisa si è confidata, prima di lasciare il raduno e fare le valige per la Francia. «Sono riuscita a realizzare il sogno che purtroppo non si è avverato per mio fratello. Con me a Parigi ci sarà anche Filippo a guidarmi, come ha fatto sinora. Fisicamente sto molto bene e non vedo l’ora che inizi per poter mostrare dove siamo arrivate. La barca va bene e ciò è la cosa più importante».

Che la sfida abbia inizio. «Tutte le avversarie sono forti. Sicuramente la Romania campionessa del mondo in carica e Canada campione olimpico in carica. Senza ovviante trascurare anche le altre. Nessuna, comunque, ci fa paura».

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