L’ultimo saluto al “Rosso”: «Grazie per la passione che hai messo in ogni cosa»

Maslianico I funerali Centinaia di persone per l’addio a Luca Cavaleri. Bandiere e striscioni del tifosi del Como

«Noi combatteremo per il tuo nome. In ogni battaglia, in ogni azione per il lavoro che tu facevi e per le piccole imprese, tu ci sarai. In ogni grido di gioia per un gol, in ogni bandiera che sventolerà, tu ci sarai sempre. Oggi siamo tutti uniti da un dolore autentico e straziante, non ci dimenticheremo mai di te. A nome di tutti, grazie per quello che sei stato e per quello che hai fatto».

È stato davvero difficile, ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Maslianico, dire addio a Luca Cavaleri, per tutti “Rosso”, scomparso a 52 anni a causa di un malore improvviso. Oltre trecento le persone che hanno riempito la chiesa e il piazzale, molti con sciarpe e maglie del Como, oltre agli striscioni del tifo storico e alle bandiere, simbolo della passione che Luca coltivava fin da ragazzo. «La vita di Luca era fatta di passione per tutto quello che faceva, a cui nemmeno il suo cuore è riuscito a stare dietro – sono state le parole del parroco don Pietro Bianchi -. La passione per il Como, in casa e in trasferta, perché ci vuole costanza. Dalla Fossa Lariana ai Pesi Massimo, in tanti oggi lo salutano. Compagni di stadio e di vita. Lascia un posto e chiede a chi rimane di cantare più forte. La passione per il suo lavoro, sempre in piazza la mattina presto, con il sole e con la pioggia ad accogliere e salutare, offrire gentilezza, sempre con la mamma Silvana. E poi la passione per la famiglia e gli affetti, ultimo l’impegno civile per il paese».

Quindi il saluto da parte di Confesercenti Como, di cui Luca faceva parte. «Una persona perbene che amava la sua terra - è stato sottolineato -. Qui ci sono i tuoi familiari, gli amici di una vita, i tifosi e gli ultras del Como che ora stanno sventolando le bandiere in tuo onore. Ci sono i tuoi amici dei mercati e tanti clienti che hanno saputo nel tempo apprezzare la tua professionalità. Ci siamo noi della Confesercenti di Como, ma sento che qui c’è anche il tuo caro papà e magari lassù avete già aperto una bancarella. Chiunque abbia avuto modo e l’onore di frequentarti, conosce quali erano le tue qualità. Dicevi quello che pensavi e facevi quello che dicevi. Non eri capace di malizia e opportunismo, sei sempre stato sorretto da un orgoglio personale forte che ti permetteva di non abbassare mai la testa davanti a niente. Grazie per tutto quello che hai fatto».

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