Cronaca / Como città
Lunedì 14 Ottobre 2024
Lungolago allagato Questa è stata (forse) l’ultima volta
Paratie Entro fine anno la difesa del lungolago sarà integrata con pompe e vasche di raccolta. L’8 gennaio il traguardo dei 17 anni
Ritardi per alcune forniture e, soprattutto, il problema dell’allacciamento elettrico di tutto il sistema di pompaggio dell’acqua per risolvere in via definitiva (si spera) la fuoriuscita di acqua sul lungolago davanti a piazza Cavour portano al mese di dicembre la data della conclusione della maxi opera delle paratie. Andrà poi valutato il tempo per i test finali e i collaudi. L’8 gennaio prossimo saranno passati, dal primo inizio dei lavori, ben 17 anni.
Nel luglio scorso si era parlato di due-tre mesi di tempo ancora necessari per i collegamenti idraulici ed elettrici e, quindi, si sarebbe dovuti arrivare alla fine di ottobre, ma c’era l’incognita del livello del lago. Ad ogni modo la fuoriuscita d’acqua dai tombini di questi giorni (tecnicamente non si può infatti parlare di esondazione) dovrebbe essere l’ultimo episodio.
Gli ostacoli
«Abbiamo il problema dell’allacciamento Enel – spiega l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori - che è indispensabile per il funzionamento delle pompe e di tutto il quadro elettrico che si trova già a dimora e installato presso le vasche. I tempi burocratico-amministrativi, non tanto quelli per la realizzazione in sé, ci sono stati indicati in circa due mesi. Abbiamo anche chiesto se è possibile fare un collegamento provvisorio mentre aspettiamo i tempi amministrativi e su questo ci devono dare una risposta a giorni. Gli sforzi sono tutti protesi per cercare di essere il più veloci possibili e, su questo, sia Regione che Aria (la società regionale che sta seguendo la realizzazione dell’opera, ndr) hanno contatti con il gestore».
Sertori spiega quindi che «per quanto riguarda gli episodi che si sono verificati in questi ultimi giorni, come abbiamo detto e come era già successo la volta scorsa, non è l’acqua che tracima dal lago ma è il rigurgito dell’acqua che, essendo le pompe non ancora attive poiché non collegate all’energia e non potendo utilizzare le vasche, rigurgita invadendo il sedime stradale». Quando il sistema sarà funzionante l’acqua in eccesso andrà proprio nelle due vasche (una al di sotto della passeggiata verso Sant’Agostino e l’altra verso i giardini) che hanno un volume complessivo di circa 10mila metri cubi e consentono di contenere le acque che dalla città fluiscono verso il lago in caso di pioggia e in questo modo le stesse acque non contribuiscono né all’innalzamento del lago e né vengono rigurgitate verso la città. A questo si aggiunge la difesa idraulica a bordo lago, le cosiddette “paratie”, cioè le barriere manuali che verranno estratte in caso di emergenza dagli appositi contenitori posizionati lungo l’intera costa.
I numeri
In base ai dati di Regione Lombardia la lunghezza prevista è pari a circa 700 metri e «hanno una altezza variabile da circa 40 cm (fronte est e fronte ovest del lago) a circa 130 cm (piazza Cavour). Attualmente la linea di difesa idraulica è installata su tutta la vasca A, Sant’Agostino e in piazza Cavour e si sta proseguendo lungo la vasca B». Va anche evidenziato che rispetto alla situazione originaria, prima quindi della partenza dei lavori, oggi piazza Cavour è già più alta di circa 50 centimetri grazie all’innalzamento del marciapiede e al riempimento della parte sottostante.
Ecco quindi spiegato il perché non si parla di esondazione (il lago non ha infatti mai “inondato” il marciapiede), ma dell’acqua di rigurgito dovuta proprio alla non conclusione dell’opera.
I tecnici regionali hanno spiegato infatti che «l’impiantistica elettro-idraulica permetterà infatti, una volta a regime ed in caso di lago alto, di intercettare le acque che dal lago oggi rigurgitano verso la città ed al contempo di contenere nelle vasche l’acqua piovana proveniente dalla città e dal sottosuolo. Le idrovore sono già installate in entrambe le vasche e queste potranno svolgere, insieme alle paratoie di intercettazione, l’azione di regolazione dei livelli idrici nelle vasche una volta che tutta l’impiantistica a servizio dell’opera sarà ultimata e collaudata».
Finora la quota di esondazione convenzionale, mantenuta negli anni, è pari a 120 centimetri sopra lo zero idrometrico (come riferimento si tiene il valore rilevato all’idrometro di Malgrate e non quello dell’idrometro di fianco ai giardini a causa del progressivo abbassamento di piazza Cavour e del lungolago di Como), ma con l’opera in funzione non sarà più valida e la Regione ha messo nero su bianco che «le nuove quote delle due passeggiate e di piazza Cavour garantiscono sui livelli idraulici massimi ammissibili:199 metri sul livello del mare su piazza Cavour e 199,60 m sul livello del mare sulle passeggiate».
Tornando al cantiere Sertori chiarisce che «i lavori stanno proseguendo anche nonostante le piogge degli ultimi giorni e non si sono mai interrotti» ma che «proseguono con qualche problema di tempo legato solamente alle forniture, ritardi che derivano dal fatto che ancora adesso alcuni materiali sono difficilmente reperibili in commercio».
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