Cronaca / Como città
Lunedì 30 Dicembre 2024
Lungolago senza pace: «Cosa c’entrano
quei cubi orribili?»
Polemiche Critiche sulle biglietterie e la sala d’attesa. Binda: «Sono bruttissime». Tajana: «Fuori contesto». Angelo Monti (architetti): «Tutta l’opera è modesta»
La “liberazione” dalle impalcature e dalle transenne della nuova sala d’attesa della Navigazione ha messo in evidenza l’impatto definitivo della struttura, che si aggiunge alla biglietteria sul lato opposto di piazza Cavour. Impatto che sta suscitando più di una perplessità. Angelo Monti, già presidente dell’Ordine degli architetti, parla di «opera modesta» e di «due strutture che probabilmente richiamano altri luoghi e altre destinazioni». Poi aggiunge: «Parliamo di due costruzioni che vorrebbero lasciare un segno, ma che non appaiono in alcun modo coerenti con questo speciale contesto. Anche la passeggiata, a mio avviso, non porta un grande contributo. La città è esausta da questo cantiere e quindi ce ne faremo una ragione, ma da un’opera che avrebbe dovuto essere epocale e che evidentemente non lo è più, alcuni segni sarebbe stato importante qualificarli».
Monti auspicava qualcosa di più leggero e punta il dito anche «sugli impianti tecnologici, come gli split e i motori dei condizionatori, che possono essere immaginati sul balcone di casa, mentre ci si aspetta in una struttura nuova e in quel contesto che tutto l’apparato tecnico sia integrato».
L’architetto parla di «soluzione oggettivamente non adeguata» e di «oggetti collocabili dignitosamente in altri contesti, viabilistici o di servizio come piccoli autogrill» mentre nel luogo più pregiato della città sarebbe servito qualcosa di diverso.
I pro e i contro
Fa un discorso diverso Clemente Tajana, ingegnere e architetto e a lungo in passato dirigente dell’Urbanistica in Comune. «L’approdo a piazza Cavour – spiega – ha una forma molto bella, dà il senso del porto e ricorda tutti gli approdi del lago. Ha, a mio avviso, uno stile perfetto con il Lario e personalmente non me lo aspettavo così intelligente, con i due bastioni e la conca a gradoni dove fortunatamente non occorrono i parapetti. Le due costruzioni per la Navigazione, invece, non c’entrano nulla, non sono in linea con il Lario. Sono più terrestri e non lacuali, sanno di terra e non di lago. Sembrano su una strada e non sull’acqua e rovinano il resto della passeggiata che percorro volentieri e che è venuta meglio di quanto prevedessi».
Non usa giri di parole Nini Binda, già assessore nella giunta Botta e affezionato al lungolago in quanto gli storici parapetti con i timoni del 1899 portano la firma di suo nonno: «Quelle due costruzioni – dice - sono bruttissime, hanno un impatto devastante senza contare il fatto che all’interno non hanno messo neppure un servizio indispensabile come le toilette. Avrei preferito qualcosa di più moderno e trasparente che non disturbasse il panorama. Anche la scelta del colore non è adeguata: strutture bianche o azzurrine tutte a vetro con i sistemi di schermatura automatica per il sole avrebbero avuto un impatto molto diverso. Io che ho passato la vita tra i colori trovo assurda la scelta di quei due scatoloni squadrati marroni».
Scivoli provvisori
L’addio alle ultime grate e l’apertura diretta fino ai giardini ha messo più in risalto i due scivoli per i disabili. Va detto che sono provvisori: le carrozzine, infatti, potranno accedere al “livello superiore” solo attraverso lunghi percorsi laterali mentre verso Sant’Agostino si era parlato di un ponticello piatto per collegare la darsena e consentire alle carrozzine di percorrere tutta la passeggiata vicino al lago.
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