Maltrattamenti in famiglia nel canturino: divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico

Cantù La misura cautelare imposta dal giudice prevede anche l’utilizzo dello strumento elettronico. Ma il braccialetto può generare anche falsi allarmi, come è accaduto recentemente a Menaggio e Porlezza

Dopo che l’ex moglie ha presentato denuncia contro di lui per maltrattamenti in famiglia, accompagnati da un costante stato di ubriachezza che rendeva ancora più pesante la situazione in casa, un uomo di 45 anni residente a Carugo è stato raggiunto da una misura cautelare che prevede il divieto di avvicinamento alla donna, di 42 anni, residente a Cantù.

Divieto di avvicinamento

All’uomo è stato imposto anche il braccialetto elettronico, una delle soluzioni attuate dalle forze dell’ordine in alcuni casi di Codice rosso, procedura che prevede l’introduzione di una corsia preferenziale per denunce e indagini nei casi di violenza di genere.Il braccialetto infatti permette di segnalare la presenza dell’indagato nel momento in cui si avvicina alla persona che ha sporto denuncia, violando le limitazioni imposte dal giudice. Questo è possibile grazie a un secondo dispositivo elettronico, in questo caso utilizzato dalla vittima che, nel momento in cui interagisce con il braccialetto fa scattare un alert che arriva direttamente alle forze dell’ordine, permettendo loro di intervenire in soccorso della persona offesa.

Braccialetti elettronici: il problema dei falsi allarmi

Non sempre, tuttavia, questi strumenti funzionano al meglio: sono più comuni di quanto si pensi i “falsi allarmi”, ovvero i casi in cui l’alert scatta senza che vi sia da parte dell’indagato un tentativo reale di avvicinarsi alla vittima. Casi simili si sono verificati recentemente anche sul territorio comasco: un indagato di stalking residente a Menaggio, nei suoi spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro, entrava continuamente nel raggio d’azione della vittima, facendo scattare l’alert; lo stesso nel caso di una cavigliera imposta a un uomo di Porlezza, la cui ex moglie vive a Carlazzo, ma che frequenta spesso Porlezza per motivi di lavoro o per la gestione dei figli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA