Cronaca / Como città
Lunedì 08 Luglio 2024
Minacce di morte all’ex moglie. Finanziere condannato e cacciato
La sentenza Seconda condanna per un militare di Como. La Guardia di finanza ha deciso di congedarlo
«Io ti ammazzo, dillo all’avvocato». Lo ha scritto su whatsapp all’ex moglie. E quella minaccia sarebbe potuto apparire anche un eccesso, non fosse che il mittente aveva appena subito una condanna per aver estratto la pistola per puntarla contro la donna, in una precedente furiosa discussione.
Seconda condanna nel giro di pochi anni per un finanziere (ormai ex, in realtà, visto che poco meno di un anno fa è stato cacciato dalla Guardia di finanza) comasco. Un ex militare già finito all’attenzione della Procura per aver fatto da autista - per amicizia, aveva detto lui - all’agente delle star Lele Mora. Nella primavera del 2021 l’allora ancora in servizio uomo delle fiamme gialle, venne condannato per maltrattamenti ai danni della moglie (quando ancora erano sposati). Tra i vari episodi contestati, quello di aver estratto la pistola di ordinanza alla presenza della donna nel corso di un diverbio. Condannato a quattro anni di carcere in primo grado, i gradi successivi hanno ridotto la pena finale a 2 anni e 9 mesi di reclusione. Sospeso dal servizio, è stato poi congedato dopo che la sentenza è passata in giudicato.
Nel frattempo, però, a suo carico si è aperto un nuovo fascicolo d’indagine. L’uomo - di cui non facciamo il nome per tutelare la parte lesa e, soprattutto, i figli - è stato giudicato colpevole anche per la contestazione di atti persecutori, sempre ai danni dell’ormai ex moglie. Sentenza di primo grado che, con ogni probabilità, sarà appellata. La pena inflitta è stata di 1 anno e 4 mesi di reclusione, in continuazione con i reati per i quali è già stato condannato e che, di conseguenza, fa salire il conto totale a oltre 4 annidi carcere.
Gli ultimi fatti risalgono a un periodo compreso tra il 2015 e il 2020. La contestazione principale riguarda una serie di messaggi whatsapp che l’uomo avrebbe inviato all’ex compagna dopo la separazione. In alcuni casi si tratta di vere e proprie minacce di morte: «La fine di Parolisi faccio», ha scritto, con riferimento a Salvatore Parolisi, l’ex militare che nel 2011 uccise sua moglie Melania Rea. O ancora: «Devo romperti un braccio e spappolarti la milza con un pugno»; «sappilo che sei morta»; «mi vado a fare il carcere, sappilo».
L’accusa aveva contestato all’uomo anche ulteriori episodi con altre minacce, alcune delle quali sarebbero avvenute anche alla presenza dei figli della coppia, come quando - ad esempio - secondo la denuncia l’uomo avrebbe urlato alla donna «ti sparo» davanti ai bambini. Minacce che evidentemente sono state prese sul serio anche dalla stessa Guardia di finanza, soprattutto dopo la condanna per via dell’episodio nel quale l’uomo ha estratto la pistola d’ordinanza. Per questo il militare era stato già sospeso dal servizio nel 2021 e, soprattutto, disarmato. E poi, come già detto, definitivamente congedato dalle Fiamme gialle lo scorso anno.
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