Shopping di Natale. Como piena di gente e sorridono i negozi

Le feste Positivo il primo bilancio dei commercianti. Numerosi turisti a passeggio per il centro città e a Capodanno prenotato circa il 90% delle camere

Luci, addobbi e… sacchetti. Nonostante il caro-vita, Como sembra reggere la prova annuale dello shopping natalizio. L’Immacolata ha aperto le danze, e i comaschi continuano a “ballare” volentieri tra le vie del centro. Si fa tanto “window shopping” dalle vetrine, ma poi nei negozi si entra anche. Che si acquisti per altri o per sé, «siamo in linea con le aspettative, si lavora molto con la clientela fidelizzata» racconta Marco Cassina di PeterCi, negozio di abbigliamento da uomo in piazza Duomo.

La concorrenza dell’online c’è eccome, ma non fa più paura: piuttosto si è «assestata», continua Cassina. Insomma, la vetrina del negozio fisico conserva quel fascino che le vetrine virtuali non hanno. «Si va nel negozio fisico per farsi consigliare, per avere un momento di shopping “old school”. Operiamo nella fascia premium, quella intermedia, e c’è quasi un ritorno al negozio». Il segreto del commerciante nel decennio digitale? «Cercare di enfatizzare il servizio, cioè tutto quello che sta attorno al prodotto: l’accoglienza e il consiglio prima di tutto».

Stesso discorso vale anche per chi sul bancone non sistema vestiti ma libri. Alla Ubik, storica libreria di Como, consigliare i clienti davanti allo scaffale è una parte fondamentale del lavoro. «Abbiamo avuto un’accelerata dal Black Friday in poi – racconta Chiara Piscitelli -. Direi che si compra sia per se stessi che per gli altri. L’online è una competizione che c’è da anni, ma abbiamo tanta gente che passa, oltre ai clienti affezionati» continua la responsabile. E la kermesse di eventi natalizi promossi dal Comune? «Sicuramente uno stimolo allo shopping».

Anche se le code ai battelli e il caldo estivo sono solo un ricordo, in questi weekend d’avvento non mancano i turisti. Sono di meno, certo. Ma ci sono eccome, a comporre una fetta di clientela non indifferente (a Capodanno si stima un tasso di occupazione delle camere intorno al 90%). Federica Nania, che lavora nel negozio a marchio Falconeri, racconta: «Quest’anno abbiamo un bel flusso anche durante la settimana, la gente è interessata a fare regali importanti. Oggi (ieri ndr) che c’è la partita del Como, c’è meno gente in giro, ma nel nostro negozio di solito entra chi sa già cosa acquistare. C’è un bel po’ di clientela turistica – aggiunge -, che è già in giro per visitare la città e ne approfitta per comprare».

«Super affollati»

Le cose da vedere in città non mancano e capita che, dopo una passeggiata pomeridiana, arrivi la voglia di fare una merenda in centro. «Nel weekend siamo super affollati, c’è tanta confusione, mentre in settimana è nella norma» racconta Alberto Vetrano, titolare della pasticceria-ristorante Arte dolce lyceum in via Cesare Cantù. «Il clou arriva sotto le feste. E quest’anno sembra che ci sia qualcosa in più» prosegue. Tra cioccolate e pasticcini, non c’è un prodotto che viene ordinato più degli altri: a tavola vince la tradizione.

Diversamente accade nei negozi d’abbigliamento, dove la tradizione del regalo a sorpresa viene soppiantata dal dono più ragionato. «C’è chi porta in negozio la persona che riceverà il regalo, in modo che possa provare e scegliere ciò che preferisce – racconta ancora Marco Cassina -. Almeno per il settore della moda per adulti, non c’è più il culto del pacchetto-sorpresa».

Per i più piccoli niente panico: sotto l’albero la sorpresa non mancherà. Ma per quella bisogna attendere ancora una decina di giorni.

«Si tratta di un punteggio lusinghiero che è motivo di orgoglio per tutti noi operatori e che conferma una volta di più quanto sia radicata nel nostro territorio la cultura dell’accoglienza». Luca Leoni, presidente dell’Associazione albergatori di Confcommercio, commenta così i dati aggiornati a novembre 2024 sul rating di Booking.com che assegna, per quanto riguarda le realtà a cinque stelle, un rating medio a Como del 9,10, superiore a quello delle principali città italiane, come Firenze, Venezia, Bologna e Napoli.

Le categorie più apprezzate sono il comfort, con un punteggio di 9,75, seguito dalla pulizia (9,65) e dallo staff (9,58). L’unica area in cui si registra una lieve flessione è il rapporto qualità-prezzo, che si ferma a 8,6 pur rimanendo su valori comunque elevati.

«Più delle stelle, che vengono assegnate in virtù di parametri standard, ha valore il giudizio degli ospiti e i dati di Booking sarebbero ancora migliori se la media non fosse abbassata da qualche struttura rimasta indietro - continua Leoni - in generale sul Lago di Como abbiamo un livello molto alto in termini di servizio e a fare la differenza è una rete di strutture a conduzione familiare premiate non a caso da punteggi molto alti. Piuttosto, preoccupa la volontà di Booking di rivedere la policy sui giudizi attivando un meccanismo che rischia di premiare le grandi realtà gestite da catene e aperte tutto l’anno: oggi il punteggio è frutto di una media relativa agli ultimi tre anni, in futuro pare si prenderanno in considerazione solo gli ultimi due anni con un peso specifico superiore per le recensioni più recenti».

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