Cronaca / Como città
Sabato 13 Luglio 2024
Nido chiuso, no aperto: è caos. Il racconto dei genitori: «Il Comune non ci risponde»
Famiglie Tredici bambini a settembre torneranno all’asilo in via Passeri, dopo la sentenza. Ma chi ad aprile aveva chiesto l’iscrizione al primo anno ha dovuto optare per altre strutture
È stata e sarà un’estate all’insegna dell’incertezza per le famiglie che da questa primavera sono coinvolte in un acceso confronto con l’amministrazione comunale sulla chiusura, deliberata a marzo, dell’asilo nido Magnolia. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato a favore del ricorso avanzato dai genitori i cui figli frequentano l’asilo di via Passeri, Palazzo Cernezzi ha comunicato la possibilità di iscrivere al nido Magnolia i bimbi già frequentanti lo scorso anno. Resta incerto invece il destino degli aspiranti nuovi iscritti.
«Ad aprile, con una ventina di genitori, abbiamo depositato in Comune un documento protocollato con la richiesta di poter iscrivere i nostri figli ad altri nidi ma con riserva, specificando che se fossero riaperte le iscrizioni al Magnolia avremmo preferito quella opzione» racconta una mamma, Francesca Maccagnan.
Fratelli separati
«Quando i genitori di bambini già frequentanti hanno ricevuto la richiesta di confermare l’iscrizione in via Passeri, ho scritto nuovamente all’amministrazione per fare sapere che sono interessata anche io, per il primo anno di mia figlia, ma non ho ricevuto risposta. Come tutte le volte precedenti in cui ho cercato contatti». A monte delle richieste di Maccagnan, come in ciascuno dei casi di famiglie che hanno iscritto i figli con riserva in altri nidi, c’è una storia personale, su cui è difficile fare generalizzazioni. «Il mio primogenito ha frequentato il nido in via Passeri e ora è iscritto alla scuola dell’infanzia in via Raschi. La possibilità di vedere i miei figli crescere vicini, nello stesso polo educativo, è preziosa ma per or ho dovuto iscrivere la sorellina in via Italia Libera».
Una storia simile a quella di Alice Cantaluppi e dei suoi bimbi, di 22 e 3 mesi: il primo sta per iniziare il secondo anno al nido Magnolia (la famiglia ha deciso di confermare l’iscrizione dopo aver ricevuto una mail dal Comune) mentre il secondo è nato dopo la decisione del sindaco Alessandro Rapinese di chiudere il nido. «Appena ho visto la mail sul mio primogenito ho chiamato mio marito, ma era irraggiungibile. Ci siamo confrontati solo la sera, sapevamo di avere solo 48 ore per rispondere. Abbiamo scelto di continuare il percorso al Magnolia, con il primo figlio. Speravo che il fratello più piccolo potesse frequentare con lui, ma sembra impossibile: ci dovremo affidare all’aiuto della nonna per poterli accompagnare in due asili diversi».
«Il tono della mail? Scorretto»
Al di là delle singole situazioni familiari, tutti i genitori sottolineano la difficoltà nelle comunicazioni con il Comune. «Ho trovato scorretto l’approccio - commenta Alice Ghignone - ci hanno mandato questa mail con richiesta di risposta entro 48 ore, in un periodo di ferie in cui c’è anche chi non controlla le mail, senza darci alcuna garanzia sugli educatori che troveremo». Sono 13 i genitori che alla mail del Comune hanno risposto “sì”, su 15 che hanno bimbi già frequentanti l’asilo nido.
«È metà luglio, siamo tutti genitori che lavorano e l’incertezza relativa alla gestione del nido in cui andranno i nostri figli non è rispettosa. Questo asilo funziona bene e come gruppo genitori abbiamo deciso di proseguire nel percorso, all’unisono - spiega Arianna Lorini - Credo sia importante questa decisione non solo per i nostri bimbi, ma anche per altri genitori che in futuro vorranno portare i figli al nido Magnolia, un luogo dove la continuità e la qualità del percorso educativo è garantita».
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