Non accetta la fine della storia, picchia l’ex compagna e minaccia di portarle via la figlia

Lipomo Erano stati i medici del Sant’Anna a segnalare i segni delle violenze. Poi le indagini fino al provvedimento nei confronti di un uomo di Plesio

La vittima non aveva mai trovato il coraggio di raccontare quanto avveniva nella casa di Lipomo che condivideva da un anno e mezzo con il suo compagno, un uomo di 37 anni originario di Plesio. Quando però si era presentata al pronto soccorso del Sant’Anna per farsi medicare una serie di ferite da taglio e traumi al volto e alla spalla (con una prognosi di 21 giorni) erano stati gli stessi medici a segnalare l’accaduto alla Questura cittadina.

La convocazione

Così, gli uomini della squadra Mobile, la mattina dell’8 ottobre 2022 (ovvero giorno dopo le cure dell’ospedale) avevano convocato in Questura la donna per farsi raccontare l’accaduto.

Era iniziata così l’indagine della polizia, coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Rose, che nella giornata di venerdì ha portato ad eseguire una misura cautelare in carcere a carico del compagno che ora dovrà spiegare la propria posizione al giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo che ha firmato l’ordinanza.

Le accuse sostenute dal magistrato parlando di maltrattamenti in famiglia, ma anche di lesioni proprio per l’episodio citato del 7 ottobre 2022 quando l’uomo e la donna si erano trovati in un parcheggio di Albate per parlare della loro relazione. Non stavano più insieme da qualche mese, dall’estate precedente, dopo un anno e mezzo di convivenza.

Avevano però voluto incontrarsi per parlarne. Quando però la donna aveva riferito di avere un’altra relazione, era scoppiata – di nuovo – la rabbia di quello che da mesi era ormai un ex compagno. L’uomo, almeno stando a quanto è stato possibile ricostruire, l’aveva picchiata, colpita con il telefono cellulare che non riusciva ad aprire, con l’intenzione di verificare i messaggi che c’erano all’interno. Insomma, la donna era stata costretta a presentarsi al pronto soccorso del Sant’Anna, venendo poi dimessa con una prognosi di 21 giorni. L’ospedale aveva però segnalato alla polizia quelle lesioni che avevano portato ad aprire l’indagine.

Minacce per la figlia

Mesi che hanno permesso agli agenti della squadra Mobile di ricostruire non solo quell’ultimo episodio, ma anche una serie di precedenti pestaggi e maltrattamenti che sono poi confluiti in quelle che oggi sono le accuse mosse dalla procura contro l’uomo di 37 anni.

Abusi commessi sotto la minaccia di far portare via la figlia alla propria ex compagna. La misura – che era stata chiesta dal pm Rose – nelle scorse ore è stata eseguita e il trentasettenne è stato portato in carcere dal Bassone. Nelle prossime ore verrà interrogato dallo stesso gip che ne ha firmato la misura restrittiva.

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