Cronaca / Como città
Sabato 09 Dicembre 2023
Nuovo Sinigaglia, i tifosi ci credono: «Da sogno a realtà»
Il dibattito La società ha commissionato vari progetti e sta facendo dirette e sondaggi per raccogliere opinioni. Appello al Como: «Vanno mantenuti prezzi popolari»
S’infiamma il dibattito sullo stadio, dopo quarant’anni di discussioni sul tema. Ma questa volta, con la prospettiva di una presentazione di quattro progetti commissionati dalla società ad altrettanti studi specializzati, c’è la sensazione nel tifo comasco che si sia arrivati a una svolta per il vecchio Sinigaglia.
I tifosi – coinvolti da queste società con sondaggi e dirette per conoscere il loro punto di vista - ambiscono a uno stadio moderno, facile da raggiungere e in linea che le ambizioni della società.
Le richieste dei fedelissimi
Alessandro Giummo, responsabile dei Pesi Massimi, chiede che non venga stravolta l’anima popolare del calcio: «Piace a tutti l’idea di avere uno stadio al passo con i tempi. Come ho chiesto alla proprietà ci terremmo molto, fatte salve le necessità legate al business, che resistano settori con prezzi calmierati. Se poi c’è il tifoso che è disposto a spendere di più per servizi accessori, è libero di farlo, ma c’è chi è interessato solo alla partita, ed è la maggioranza dei tifosi».
Lo stadio come luogo dedicato soprattutto al calcio. Questo il pensiero dell’avvocato Claudio Corengia, abbonato di curva: «Lo stadio è necessario: non è possibile avere ambizioni senza uno stadio all’altezza. Per me però uno stadio è dove si gioca a calcio, il resto sono orpelli. Che il nuovo stadio mantenga prezzi e settori popolari, è un vincolo da inserire nell’eventuale concessione. Spero anche in una viabilità migliorata e in un sistema di trasporti più efficiente. I sondaggi? Mi sembrano più di “facciata”: credo che i progetti siano ormai pronti».
Fedelissimi di nome e di fatto: il Como Club Fedelissimi Bellagio non manca mai. Il presidente Pietro Sancassani spera in una logistica migliorata: «Per venire alle partite del Como, partiamo tre ore prima da Bellagio: un’ora la dedichiamo alla ricerca del parcheggio. Spero in un stadio-bomboniera, da 16mila posti, all’inglese: non so se ci vorranno solo due anni, io però dico che finché non vedo firme e ruspe non ci credo... Ma voglio essere positivo: prima o poi avremo uno stadio nuovo».
Guido Martinelli, presidente di Asf, loda l’approccio del coinvolgimento della tifoseria: «È un esperimento interessante, credo che alla fine questa società, seria e capace e con risorse notevoli, sarà in grado di proporre e realizzare una struttura adeguata e moderna, che non dimentichi la storia e sappia valorizzare il contesto prestigioso nella quale lo stadio è ubicato. Ormai è un tema non più rinviabile: il Sinigaglia è certamente da riqualificare e questa è una grande occasione». La riqualificazione del Sinigaglia deve essere una spinta propulsiva per la città. È l’idea del tifoso Leopoldo Bianchi: «Lo stadio è giusto che resti lì e che la città faccia finalmente un passo in avanti. Basta mettere la testa sotto la sabbia: Como deve pensare da città ambiziosa, i tempi cambiano e devono cambiare anche le scelte che si fanno per gestirla. La politica e la testa dei comaschi deve mettersi in discussione e portare soluzioni adeguate e innovative a livello strutturale: non è più accettabile perdere occasioni. Mi piace la scelta di coinvolgere i tifosi nel dibattito, perché hanno spunti interessanti. Mi auguro che il progetto vada in porto, Como merita una scintilla internazionale che manca da troppo tempo».
«Speriamo sia la volta buona»
La curva è il cuore pulsante del tifo e Luisella Ferrario ha trascinato allo stadio anche i suoi figli: «Spero veramente che questa sia la volta buona, dopo tanti anni di attesa. Non vedo l’ora che lo facciano. Penso anche ai miei figli: mi aspetto tempistiche brevi, perché a Como serve sempre tanto tempo per le opere pubbliche. Ho guardato i primi disegni resi pubblici, mi piacciono. Spero che le lungaggini burocratiche non scoraggino la società: se decidessero di andarsene, torneremmo nel buio».
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