Olgiate, l’abbraccio a monsignor Calori, parroco per 34 anni: «È stato un dono»

La cerimonia Grande commozione per il sacerdote che festeggiava 70 anni di servizio. Messaggio ai fedeli: «Non mi aspettavo un affetto così grande». E le note della banda

L’abbraccio di Olgiate a don Lorenzo Calori per i suoi settant’anni di sacerdozio, di cui 34 a Olgiate. Con una intensa celebrazione, la comunità parrocchiale l’ha accolto con affetto e rinnovata riconoscenza. Grande emozione fin dal suo ingresso in chiesa, gremita. La fragilità fisica – compirà 94 anni il 18 novembre - ha esaltato ancora di più la sua forza e profondità spirituale, emersa anche nell’omelia.

Affiancato dal prevosto, don Flavio Costa, e dall’ex parroco, don Marco Folladori, è stato salutato con un caloroso applauso all’ingresso in chiesa, in processione, preceduto da numerosi sacerdoti. Presenti don Francesco Orsi, don Alberto Dolcini, don Gerardo Bernasconi, don Luigi Vercellini, don Rossano Quercini, don Luigi Salvoldelli, don Antonio Panariello, don Giovanni Bianchi, don Ivano, seminaristi e suore.

ll’inizio della messa, da lui presieduta, monsignor Calori ha detto: «Sono tornato per ringraziare con voi il Signore per il dono di 70 anni di servizio di cui 34, quasi la metà, vissuti in questa parrocchia con voi. Proprio come questa sera, vigilia della festa della Madonna del rosario, 46 anni fa sono entrato in questa chiesa, accolto come parroco. Ho poi concluso il mio servizio tra voi il 12 settembre 2010. Affidati alla Madonna siamo qui ancora tutti insieme, sotto lo sguardo di Maria, per ringraziare il Signore. C’è anche mio fratello, don Carlo, che ricorda i 60 anni di messa. Vorrei ricordare in modo particolare i malati, gli ospiti della casa anziani e tutte le famiglie, perché possano crescere nella tranquillità, pace e unità».

Nel congedarsi, ha ringraziato: «Don Flavio per l’invito; spero possa continuare con saggezza, con l’aiuto di Dio e l’intercessione di Maria come guida di questa comunità parrocchiale. Ringrazio per il saluto l’amministrazione comunale, con cui ho sempre cercato di collaborare e ho ricevuto molta collaborazione. Insieme si può fare tanto. Ringrazio tutti; vi conosco un po’, ma non mi aspettavo una festa così grande. Ringrazio la corale, i chierichetti e i sacerdoti presenti. Vi ricorderò e offrirò al Signore le mie debolezze e le mie croci che, per grazia di Dio, non porto da solo; sono sempre con mio fratello».

«Ho ricevuto molta collaborazione: insieme si può fare tanto. Grazie a tutti»

Poi qualche raccomandazione: «Un pensiero l’ho avuto e l’avrò sempre per i malati; ho cercato di stimolare i laici a portare la comunione ai malati, raccomando di continuare questo ministero molto prezioso. Vi raccomando tutti. Quelli dell’oratorio, so che state decidendo che strada prendere per il nuovo oratorio, fate bene a pensare. Raccomando anche i catechisti, preparatevi bene perché avete un importante ruolo formativo, insieme ai genitori che sono i primi educatori nella fede per i propri figli; pregate insieme la sera, fate quello che potete, ma fatelo. Grazie di tutto. Che il Signore vi benedica per intercessione di Maria».

L’assemblea, emozionata e a tratti commossa, ha più volte manifestato il proprio affetto con applausi. Interminabile quello all’uscita di don Lorenzo, fermatosi quasi a tutti i banchi per accogliere e restituire il saluto dei parrocchiani. Sorretto da don Flavio, si è trattenuto sul sagrato ad ascoltare l’omaggio eseguito dal Corpo musicale olgiatese e salutare le tante persone che lo hanno avvicinato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA