Panchina rossa senza pace: i vandali colpiscono ancora
Lambrugo Terzo episodio ai danni del simbolo contro la violenza di genere. Sindaco: «Gesto inqualificabile, solo rabbia e disprezzo per il responsabile»
Non c’è due senza tre e purtroppo il terzo caso conferma i sospetti: a Lambrugo c’è qualcuno che non ama atti di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Sabato il Comune era intervenuto per riparare al secondo danno contro la panchina rossa anti violenza: la targa, ancorata con quattro rivetti, era stata sganciata su un angolo e piegata su sé stessa. Il sindaco, Flavio Mauri, non si era dato per vinto e aveva chiesto di riattaccarla con sedici rivetti: detto fatto, nella speranza che più nessuno sarebbe stato in grado di rubare o rovinare la targa.
Ma al peggio non c’è mai limite: qualcuno, probabilmente la stessa persona che si era resa protagonista dei vandalismi precedenti, ha pensato bene di verniciare di rosso l’intera targa. Se è vero che ormai è quasi inamovibile, avrà pensato l’autore, allora meglio verniciarla per coprirne definitivamente il messaggio. Quanto successo ha dell’incredibile e quelli che nei giorni scorsi sembravano essere solo indizi e sospetti, a questo punto sembrano diventare conferme: il responsabile, quasi certamente, non ama la sensibilizzazione contro la violenza di genere. Un trittico di episodi, che sono ormai diventati una sfida allo stesso Comune sul tema.
La panchina in questione si trova proprio nel parco del Palazzo Municipale e, purtroppo, già nello scorso mese di marzo era finita nel mirino di un gesto vandalico. Allora venne tolto il precedente cartello, plastificato e attaccato alla panchina. Non era stata rovinata o imbrattata, quindi, ma era stato rimosso il cartello che ne ricordava la posa e il suo messaggio. Il pannello, installato insieme alla panchina rossa esattamente il 25 novembre del 2020, portava la scritta: “Lambrugo dice basta alla violenza sulle donne”.
Settimana scorsa il secondo vandalismo: a stretto giro il rafforzamento della targa e ora il terzo episodio. «Non ci sono parole»
Il 25 novembre di ogni anno ricorre infatti la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Lambrugo, come tante altre amministrazioni comunali, aveva deciso di seguire l’esempio della posa della panchina rossa. Qualcuno aveva pensato che quel cartello, semplice ma significativo, potesse essere rimosso. Il Comune, nel mentre, era corso ai ripari e a inizio agosto era arrivata una targa metallica. Incisiva anche la nuova citazione, inscritta nella targa: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Settimana scorsa il secondo vandalismo: a stretto giro il rafforzamento della targa e ora il terzo episodio. «Non ci sono parole, solo rabbia e disprezzo totale per l’autore o gli autori di questi gesti – commenta il sindaco – Lì non ci sono telecamere, ma non ci rassegneremo di certo a darla vinta a questi figuri. Ora valuteremo cosa fare. Sono gesti inaccettabili e inqualificabili».
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