Va bene la strategia della distrazione di massa, ma qui si esagera. Dal “cerchio magico” di Giorgia Meloni, quasi ogni giorno parte una dichiarazione che, con un eufemismo, si può definire inappropriata. Le ultime in ordine di tempo sono innanzitutto quella del cognato ministro Francesco Lollobrigida sui “poveri che mangiano meglio dei ricchi”. Peggio di lui sono stati solo coloro che hanno tentato di portare argomenti a favore di questa tesi pseudo salutista. Del resto, si sa, che anche i ricchi piangono. Ora possiamo presumere che lo facciano a tavola. Viene in mente Dario Fo, con la sua canzone “Ho visto un re”, in cui sostiene, con sarcasmo, che i poveri devono stare sempre allegri perché se si disperano fanno male ai ricchi.
Archiviato il dibattito sulle abitudini alimentari (del resto Lollobrigida è ministro per la sovranità, appunto, alimentare che qualcuno dovrebbe spiegare cos’è), e mentre il governo muoveva i primi tribolati passi verso una manovra economica che si annuncia tra le più austere di sempre, con buona pace delle promesse elettorali su pensioni e flat tax che tanto c’è tempo, ecco la provvidenziale (si fa per dire) sortita di Andrea Giambruno, giornalista di Retequattro e compagno di vita del presidente del Consiglio. Che ha risolto il drammatico problema della violenza sulle donne. “Se eviti di ubriacarti – ha chiosato- non incontri il lupo”, com’è successo di recente a ragazze, anche minorenni, di Palermo e della provincia di Napoli che non risultavano però ebbre. E comunque non sono mai giunte notizie di soprusi su uomini dediti all’alcol. Ma a prescindere, la frase di Giambruno ricorda quelle per cui, “si va bene, però se l’è cercata”, con donne accusate di aver provocato con il loro abbigliamento o comportamento, i loro aguzzini maschi. Non c’è nulla da fare, una certa cultura resta radicata negli uomini e se le cose non cambieranno (ma frasi come quella del giornalista non lo lasciano presagire), il dramma degli abusi sulle donne è destinato a perpetuarsi.
Tutto questo florilegio su scempiaggini, su cui troneggia il caso del libro del generale Vannacci (e anche in questo caso di coloro che si sforzano di trovare argomenti favorevoli al militare e contro il ministro della Difesa Crosetto che lo ha sanzionato) non sembra essere causale. E le motivazioni possono essere due o magari tre. La prima è appunto quella della distrazione di massa di fronte alle difficoltà che sta affrontando un governo di centrodestra con gli sbarchi di immigrati che aumentano in maniera esponenziale e i problemi finanziari che l’hanno portato a tassare gli extraprofitti delle banche. La seconda, certo molto più malevola e opinabile naturalmente, è che dalle parti di Fratelli d’Italia, a fronte dell’approccio moderato di Giorgia Meloni di fronte ai partner europei e non solo, si tenti comunque di mantenere il felling con la pancia del paese per non lasciare troppo spazio a Salvini. La terza ha a che fare con la seconda: magari proprio perché c’è un governo di destra, qualcuno si senta in diritto o in dovere di dire cose che ritiene possano essere patrimonio di quella cultura. Comunque sia, sarebbe consigliabile, per Giorgia Meloni, peraltro in partenza proprio per uno dei luoghi in cui sono avvenute le violenze, di dire a suoi familiari e non, di pensare un po’ prima di parlare. Male non farà, a loro e soprattutto a lei.
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