Paz... za idea: Nico c’è?

Il dubbio sul talento appena rientrato dalla Nazionale. Fabregas: «Potrebbe anche giocare. Fare un assist a Messi non è una cosa che capita tutti i giorni. Sono giocatori giovani, possono recuperare»

Una conferenza stampa anticipata al mattino anche per lui, per Nico Paz. Che solo nel pomeriggio di ieri è arrivato per riunirsi con il gruppo, con i suoi compagni e con Cesc Fabregas. Perché, inutile dirlo, uno degli argomenti del prepartita con il Parma è inevitabilmente questo, Paz riuscirà a giocare o no? La risposta arriverà forse solo sabato pomeriggio, «oltre alla possibile stanchezza – spiega il tecnico -, c’è da gestire anche l’aspetto emotivo. Esordire in Nazionale e fare un assist a Messi non è una cosa che capita tutti i giorni... certo, sono giocatori giovani, riescono a recuperare in fretta. Se penso a quando queste cose capitavano a me, la voglia di giocare fa passare tutto, e se mi mandavano in campo io ci andavo».

Attesa

E forse, quindi, sarà così anche per Paz. Che certo Fabregas metterebbe in campo sempre. Manco a dirlo, quando gli si domanda se, vista appunto anche la situazione particolare, ha pensato di poter magari cambiare modulo, è abbastanza categorico. «Non scarto nessuna possibilità, ma non sono uno a cui piace cambiare troppo se si trova la struttura giusta, e noi in questo momento l’abbiamo trovata. Almeno per settanta minuti riusciamo a fare molto bene, dobbiamo migliorare la durata, non l’assetto tattico».

A proposito, Fabregas dà anche una risposta alle considerazioni sul fatto che sia proprio il tipo di gioco del suo Como a portare un forte dispendio di energie che comporta poi un calo nel finale. «Non la vedo così. Quando una squadra ha la palla è sempre l’altra a correre di più. E’ chi la palla non ce l’ha a fare più fatica, fisica e mentale». Argomento chiuso, perlomeno per lui.

Si parla del lavoro sostenuto durante questa sosta, «abbiamo cercato di concentrarci soprattutto sugli aspetti da migliorare. O meglio, credo che si debba migliorare sempre su tutto, in particolare abbiamo lavorato sulla fase difensiva. E poi dobbiamo crescere ancora sul possesso palla, per arrivare oltre quei settanta minuti in cui riusciamo a essere dominanti. E’ chiaro che con il nostro tipo di gioco gli avversari possono farci male soprattutto in contropiede, su questo dobbiamo migliorare». E poi, «è stata utile anche l’amichevole con il Mantova. Durante la settimana c’è sempre una giornata in cui facciamo un allenamento più intenso, ma è difficile poter riproporre le condizioni che si creano in una partita. Che serve per trovare soluzioni nuove, e per cogliere messaggi da chi ha voglia di darne», oltre ai titolari si intende. «Ho ricevuto qualche messaggio? Sì, ma non vi dico da parte di chi...».

Avversari

Fabregas parla con grande rispetto anche del Parma. «E’ stato divertente anche rivedere la nostra partita dell’anno scorso contro di loro, sono un’ottima squadra con un allenatore molto bravo. Giocano senza paura, e hanno almeno quattro o cinque giocatori di altissimo livello. Mi piace il loro progetto, su cui lavorano già da qualche anno. Mi aspetto una bellissima partita, non facile. Giocare in casa, con lo stadio pieno, ci dà sicuramente un vantaggio in più, anche se è stato bellissimo vivere esperienze come quella di Bergamo, di Napoli, dove riesci a fare anche quello che la gente non si aspetta...».

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