«Perseguita l’ex datore di lavoro». In carcere con l’accusa di stalking
Lasnigo Pedinamenti, minacce e appostamenti sotto casa della famiglia. Il motivo sarebbe un mancato risarcimento per un infortunio nel 2008
Non si dava pace, ma pace non ne dava anche a chi gli stava attorno. Da almeno un paio di anni, forse anche di più, molestava (secondo l’accusa) la famiglia del vecchio datore di lavoro, ritenendola in parte responsabile per una vicenda legata ad un infortunio che non gli aveva permesso di intascare dall’assicurazione quando aveva auspicato. E di questo, come detto, riteneva colpevoli le persone che gli stavano attorno, a partire dal titolare di quella azienda edile del Triangolo Lariano dove lui aveva operato.
Fascicolo d’indagine
Una ossessione che negli ultimi tempi era ulteriormente aumentata, secondo quella che è la tesi sostenuta dalla procura, con pedinamenti, minacce, appostamenti anche sotto la casa della famiglia del vecchio datore di lavoro. Il tutto per un incidente che risaliva addirittura al 2008. Nel mirino erano finiti anche i proprietari dell’appartamento in cui il cantiere era stato allestito.
Insomma, in tutti questi mesi i carabinieri della stazione di Asso hanno raccolto le segnalazioni, le denunce querele, hanno contato le chiamate e le richieste di intervento, i sopralluoghi, e alla fine hanno arricchito un fascicolo di indagine che ha poi portato la procura di Como (pubblico ministero Alessandra Bellù) a chiedere al giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo la custodia cautelare in carcere.
Misura che è stata concessa e che è stata eseguita nelle scorse ore. Al Bassone è così finito un bosniaco residente a Lasnigo, Tomislav Tubonijc, 53 anni, che è stato iscritto sul registro degli indagati con l’ipotesi di reato di stalking. Da segnalare che nelle contestazioni non si parlerebbe mai di aggressioni fisiche. Nelle prossime ore comunque il sospettato verrà sentito proprio dal giudice firmatario dell’ordinanza e a lui potrà spiegare la propria versione in merito a quanto è stato messo sul piatto dall’accusa.
L’incidente sul lavoro
Come detto, all’origine di tutto ci sarebbe un infortunio sul lavoro accaduto in un cantiere di Bellagio nel 2008. L’uomo si era ferito al capo, rimediando una importante lesione che era poi stata medicata e suturata con molti punti. Tuttavia, proprio in seguito a quell’infortunio, il bosniaco – che era comunque stato in parte risarcito dall’assicurazione – non aveva intascato quello che desiderava ma solo una parte di quelle che erano le aspettative.
Di questo aveva iniziato ad incolpare – non si sa per quale motivo – il vecchio datore di lavoro per cui aveva lavorato in quegli anni, coinvolgendo poi anche la famiglia di quest’ultimo in una lunga serie di vessazioni e atti persecutori che sono stati via via raccolti in una serie di vicende che sono finite prima sul tavolo dei carabinieri di Asso e poi su quello della procura. Racconti che avrebbero abbracciato soprattutto gli ultimi due o tre anni. Da qui la richiesta di misura cautelare che è stata concessa ed eseguita nelle scorse ore.
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