Picchia il padre anziano: è successo di nuovo e un giovane è finito in manette

Il fatto Arrestato un ragazzo di 22 anni fermato dalla polizia nella notte tra martedì e mercoledì in zona stadio. Il genitore, di 72 anni, si è chiuso in camera da letto e ha chiesto aiuto al 112: pare che da anni subisse violenze

Ancora un episodio di violenza ai danni dei genitori. Fatti che ormai sono tutt’altro che rari e che settimanalmente tornano a riempire le colonne delle pagine di cronaca. Era capitato pochi giorni fa in via Dante, è successo di nuovo nella notte tra martedì e mercoledì nella zona dello stadio Sinigaglia. Solo che in questo caso il figlio, 22 anni, non è stato solo denunciato a piede libero ma arrestato e condotto nel carcere del Bassone di Albate in attesa dell’interrogatorio di convalida che avverrà nelle prossime ore.

Le accuse parlando i maltrattamenti in famiglia ma anche di un tentativo di estorsione e pure di minacce. La segnalazione dell’intervento, che è stato compiuto dalle volanti, è stata girata al pubblico ministero di turno in procura a Como, la dottoressa Alessandra Bellù.

Doppio intervento

Da quanto è stato possibile ricostruire, il genitore settantaduenne – ad essere preso di mira è stato soprattutto il padre – era già da non meno di sei o sette anni che doveva subire le violenze verbali e fisiche del figlio, fin dunque da quando il ragazzo era abbondantemente minorenne.

Richieste di soldi che erano aumentate con il tempo, denaro che il ragazzo avrebbe utilizzato per comprare droga ma anche alcol. L’episodio che ha poi fatto deflagrare una situazione già complessa, che come detto si trascinava da tanti anni, è avvenuto nella giornata di martedì e si è strutturato in due diversi interventi da parte delle forze di polizia. Il primo con il sopraggiungere dei carabinieri che tuttavia – dopo la richiesta di aiuto da parte del padre – all’arrivo nell’appartamento non hanno trovato il figlio che si era allontanato. Ma alle 22.30 di martedì sera, quando il figlio è rincasato, è iniziata subito una nuova serie di insulti e aggressioni verbali e non che hanno fatto chiamare nuovamente la polizia.

Il padre, 72 anni, rifugiatosi in camera da letto, ha telefonato al 112 e all’arrivo delle volanti il figlio era ancora sul balcone dell’appartamento. Il padre a questo punto ha raccontato agli agenti di polizia gli anni di problemi vissuti con il figlio ancora giovanissimo, i mobili e le suppellettili della casa distrutte, la spinta e la caduta – in una occasione – anche dalle scale. Il genitore tuttavia mai si era fatto portare al pronto soccorso per farsi medicare, con la speranza – crediamo – di riuscire un giorno a riportare il proprio ragazzo sulla via giusta.

Verso l’interrogatorio

Speranza che martedì notte si è però scontrata con l’ennesimo episodio di violenza e con l’arresto del giovane poi portato in una cella del carcere del Bassone. Non aggiungiamo altri elementi di questa storia a garanzia dell’anonimato della vittima dei maltrattamenti.

Nelle prossime ore il ventiduenne arrestato verrà sentito dal giudice delle indagini preliminari cui potrà raccontare – se vorrà – la propria versione di quello che la procura ad oggi gli contesta. Alla scena di martedì sera ha assistito anche la madre che ha cercato in tutti modi di evitare al figlio di raggiungere il padre che si era messo in salvo nella camera da letto.

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