Piccioni nella corte dell’ex monastero: «La situazione igienica è al limite»
LambrugoI residenti chiedono al Comune di intervenire. Il sindaco: «Entro fine gennaio bonificheremo l’area di nostra competenza»
Cuore della storia di tre secoli del paese, dal 1532 al 1798 con il monastero benedettino femminile: ora area in parte comunale e in parte residenziale, che purtroppo versa in uno stato di degrado igienico-sanitario e in una situazione poco decorosa.
A denunciare la situazione tre residenti, che hanno i loro appartamenti in un’area che faceva parte del compendio del monastero lambrughese. Elisa Stabile, Sally Winch e Maria Cattaneo non ci stanno e, dopo 14 anni di attesa, chiedono che venga fatto qualcosa e che il Comune intervenga. Lo stesso Palazzo municipale è ospitato un un’ala di quello che fu lo storico monastero del paese.
Le famiglie
La parte retrostante ospita alcune famiglie e anche quello che rimane dell’antica chiesa del monastero, ovviamente allo stato attuale non utilizzata: è necessario intervenire per riqualificare l’intera area. Tra tetti e vecchia chiesa, hanno trovato il loro habitat ideale i piccioni, che hanno letteralmente stravolto e sporcato tutto. Basta guardare sui tetti vecchi e nell’area della chiesa dell’ex monastero per trovare guano ovunque e anche esemplari di piccioni morti. Una situazione al limite della decenza e del rispetto delle norme igienico-sanitarie in materia.
«Tutta la vicenda è iniziata nel 2008, quando l’allora sindaco Leonardo Dossena, aveva deciso di riaprire gli archi, precedentemente chiusi – raccontano – L’obbiettivo del compianto sindaco, quello di riqualificare l’area e recuperare la chiesetta del monastero, era anche lodevole, ma il problema delle colonie dei piccioni e di tutte le conseguenze correlate è esploso. Abbiamo chiesto l’intervento dell’ufficio di igiene dell’Asl, attuale Ats, per ben due volte: sia nel 2011 che 2014 hanno fatto un rapporto in cui constatavano la presenza di un reale problema igienico-sanitario e invitavano il Comune a intervenire per la sua parte e anche sui privati per le relative misure di bonifica. Peccato che non è mai stato fatto nulla. E’seguita un’ordinanza dell’ex sindaco, Giuseppe Costanzo, che chiedeva ai privati di intervenire. Ma la parte comunale? E gli interventi sui privati inadempienti? Nulla è stato fatto realmente e nessuno viene a verificare e a controllare».
Le famiglie sono esasperate e non sanno più a chi rivolgersi. «Non si può più vivere così: il Comune non interviene sulla sua parte e non impone a tutti di agire. Una situazione incredibile e inaccettabile», chiosano i residenti.
La replica
Dal canto suo il sindaco, Flavio Mauri, rassicura di aver ben chiara la problematica: «Stiamo intervenendo: qualcosa è già stato fatto con la chiusura degli accessi su un lato dell’antica chiesa – spiega il primo cittadino – Entro la fine di gennaio provvederemo per quanto riguarda la parte comunale a sistemare, bonificare e chiudere su tutti i lati. Per i privati ovviamente non possiamo più di tanto agire: rientra sempre nei rapporti, a volte non semplici, tra vicini e tra i privati e l’ente comunale. Capisco le cittadine che si lamentano, ma spesso i tempi di un Comune non prevedono soluzioni in un solo giorno».
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