Poche ore all’inizio della scuola: le novità e le sfide di quest’anno

Scuola Dal divieto d’uso degli smartphone all’educazione civica. Rimangono ancora delle riforme in sospeso

Una manciata di ore separa migliaia di studenti comaschi dal suono della prima campanella dell’anno scolastico 2024/2025. Come accade ogni anno, è questo il momento in cui si passano in rassegna tutte le novità e le problematiche che attendono tra i banchi tutti i ragazzi e le ragazze dei vari ordini e gradi.

Linea dura sull’uso degli smartphone

A partire da questo anno scolastico «l’utilizzo del cellulare sarà vietato a qualsiasi scopo, anche didattico, fino alle scuole medie», ha dichiarato il ministro Valditara. Si tratta di una decisione in contrasto con una circolare del 19 dicembre 2022, che consentiva l’uso dei cellulari in classe per scopi didattici e formativi, con l’autorizzazione dell’insegnante, nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della “cittadinanza digitale”. Il ministro ha comunque specificato che il divieto sarà limitato agli smartphone (tablet e computer potranno essere utilizzati sotto la guida degli insegnanti) e che non riguarderà gli studenti con disabilità o con BES per cui è previsto il supporto dello smartphone durante le lezioni.

Torna il diario di carta

Forse l’oggetto più amato da intere generazioni di studenti, su cui segnarsi i compiti da fare, ma non solo. Ebbene, il ministero ha suggerito di reintrodurlo laddove era stato sostituito dal registro elettronico, in modo da incoraggiare bambini e ragazzi verso l’autonomia.

Le lezioni di educazione civica

Pochi giorni fa il ministro dell’Istruzione ha definito le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica durante l’anno scolastico alle porte. L’obiettivo primario del curriculum è la formazione alla «coscienza di una comune identità italiana». Tra i nodi tematici principali che verranno affrontati durante le 33 ore previste c’è prima di tutto la Costituzione, ma anche lo sviluppo di una cultura dei doveri, l’educazione al contrasto a tutte le mafie, la cultura del rispetto verso la donna, senza tralasciare l’importanza del concetto di patria. Tuttavia, queste linee guida sono state approvate e rese note solo pochi giorni fa, lasciando agli istituti poco tempo per organizzarsi.

I supplenti mancanti

Anche se le cattedre sono quasi tutte coperte, rimane irrisolto il nodo degli insegnanti di sostegno: sono infatti in aumento i bambini che hanno bisogno di assistenza e che hanno certificazioni, ma gli insegnanti assegnati non sono sufficienti. Un rapido calcolo porta in luce un quadro critico, come all’ic di Albate o a Como Centro, dove servirebbe circa il doppio del personale attualmente disponibile per seguire adeguatamente i ragazzi.

Multa per chi aggredisce gli insegnanti

Il Ddl Valditara introduce la possibilità di sanzionare gli studenti che subiscono una condanna penale per aggressione a presidi, docenti o personale tecnico-amministrativo. La multa può arrivare fino a 10.000 euro.

I punti in sospeso

Durante l’estate si è parlato di una riforma circa il voto di condotta, ma l’approvazione da parte del Parlamento non è ancora arrivata. L’obiettivo era di reintrodurre questa valutazione anche nelle scuole medie, siccome ora è limitato alle superiori. Nel caso di comportamenti aggressivi o scorretti, lo studente delle scuole superiori potrà essere bocciato se il voto in condotta scende a cinque, oppure riceverà il debito scolastico in educazione civica se la valutazione raggiunge il sei. Simile situazione per la gestione delle sospensioni: l’idea è di assegnare attività di cittadinanza solidale agli studenti che subiscono delle sospensioni più lunghe di due giorni.

Un altro punto rimasto in sospeso riguarda la reintroduzione dei giudizi sintetici alle scuole elementari. Il Ministero ha deciso di fare un passo indietro rispetto alla riforma del 2020, ma non si tratta di un ritorno al sistema di voti numerici: le valutazioni corrisponderanno ai livelli di apprendimento raggiunti. In pagella si troveranno parole come ottimo, buono, sufficiente e insufficiente (non ci sarà il gravemente insufficiente).

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