Pugnalata alla schiena dall’ex, la giovane lascia l’ospedale

Erba Dimessa dal San Gerardo di Monza dopo la coltellata fuori dal centro commerciale di Giussano. L’aggressore resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio: lui era convinto di averla uccisa

È stata dimessa dall’ospedale San Gerardo di Monza e ha potuto fare ritorno a casa, la ragazza comasca di 24 anni, residente nell’Erbese, colpita con una coltellata alla schiena da Said Cherrah, il suo ex fidanzato che l’aveva sorpresa mentre raggiungeva un centro commerciale di Giussano. Un fatto di sangue che risale alle prime ore del pomeriggio di lunedì 9 dicembre.

La ragazza era stata soccorsa in codice rosso da una ambulanza del 118, che l’aveva appunto trasportata al San Gerardo dove era stata ricoverata sempre con il codice della massima gravità. Per fortuna tuttavia, dopo la collocazione nel reparto di Chirurgia d’urgenza, era emerso come il colpo alla schiena – inferto con un coltello della lunghezza di 26 centimetri che Cherrah era stato visto estrarre da sotto la maglia – fosse meno grave del previsto con una prognosi che da subito era stata quantificata in 21 giorni.

Prognosi di 21 giurni

In queste ore infine è arrivata anche la dimissione dall’ospedale, con il ritorno a casa nel tentativo di ritrovare un po’ di tranquillità e serenità dopo questo ennesimo fatto sconvolgente arrivato ad un solo anno di distanza da un’altra aggressione che la giovane aveva subito sempre dal ventiseienne residente a Broni, di origine marocchina, che le aveva gettato l’acido sul volto.

L’arresto

L’accusa formulata dalla procura di Pavia, passata al vaglio del giudice delle indagini preliminari che l’aveva confermata, era stata quella di tentato omicidio perché comunque la coltellata era stata inferta in un punto che presenta organi vitali. Tra l’altro, lo stesso arrestato aveva ammesso di aver tentato di inseguirla per colpirla nuovamente, e che quando si era allontanato da Giussano chiamando i carabinieri per farsi arrestare, pensava che la giovane fosse morta perché non respirava più.

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Invece la ventiquattrenne, dopo essere stata soccorsa da un automobilista che aveva assistito alla scena – che non si era girato dall’altra parte come aveva fatto un altro automobilista in precedenza, accendendo l’auto e scappando – era stata medicata e portata al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo dove è rimasta nei giorni della “bufera” successiva al nuovo arresto di Cherrah.

Quest’ultimo, lo ricordiamo, è ad oggi detenuto sia per questo tentato omicidio, sia per l’aggravamento della misura cautelare (dai domiciliari al carcere) chiesto dalla procura di Como (per la vicenda dell’acido gettato sul volto della ragazza un anno fa) dopo aver appreso l’accaduto. A scatenare l’ira di Cherrah era stato, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, una risposta negativa data dalla ragazza al ragazzo sulla volontà di tornare insieme nonostante tutto il pregresso: «O con me o con nessuno», avrebbe risposto a questo punto il marocchino iniziando l’aggressione culminata con la coltellata alla schiena.

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