Cronaca / Lago e valli
Venerdì 05 Gennaio 2024
Ragazza salvata sul ponte del Saltone da mamma e maresciallo
La storia La giovane, 23 anni, ha lasciato una lettera annunciando il suicidio. Minuti di paura sul Saltone, poi alla presenza dei carabinieri ha desistito
L’amore della mamma e il lucido, esperto aiuto del maresciallo dei carabinieri hanno evitato che una ragazza di 23 anni mettesse in atto il più insano proposito di tutti, quello di farla finita. Sono stati minuti lunghissimi sul filo del rasoio, al buio, minuti di parole e di silenzi, di sguardi e paure sul ponte del Saltone, luogo di tante, troppe scelte senza ritorno. Ma alla fine la ragazza è scoppiata a piangere tra le braccia della mamma. Ed è tornata a casa.
La vicenda
Il racconto di questa storia inizia da una lettera, che la ragazza - 23 anni, residente in zona - ha lasciato sul tavolo di casa l’altra sera. In quelle poche righe faceva chiaramente capire che voleva togliersi la vita. Possiamo solo immaginare cosa sia passato nella testa della mamma quando l’ha trovata, al suo ritorno a casa. Come prima cosa la donna, sconvolta, ha chiamato i carabinieri, ha raccontato la vicenda e ha chiesto aiuto, che cosa fare.
Dall’altra parte del filo ha trovato il comandante della stazione di Menaggio, il maresciallo capo Ciro Pesce, carabiniere forte di anni di esperienza maturata sul campo. Che nonostante l’apprensione e la concitazione, ha agito con grande lucidità. Il maresciallo ha consigliato alla donna di stabilire un contatto con la figlia e di cercare di farsi dire dove si trovava. «E se non glielo dice, lei minacci di chiamare i carabinieri», le ha consigliato.
Ha funzionato. Al telefono, la ragazza ha accennato alla mamma di essere diretta a Carlazzo. Subito il pensiero è corso al ponte del Saltone, altissimo sulla forra del torrente e in posizione isolata, tristemente noto per atti estremi. La donna è partita in macchina in direzione del ponte e così ha fatto il maresciallo, assieme a un collega richiamato da fuori servizio, entrambi in borghese e sull’auto privata del comandante. Si temeva infatti che alla vista della vettura di servizio, la giovane potesse decidere d’istinto di buttarsi.
L’auto del maresciallo ha seguito quella della donna. Poco prima del ponte, l’ha sorpassata e ha messo la macchina di traverso, tra la ragazza e l’estremità del Saltone, di fatto impedendole di sporgersi dal parapetto.
E in questa situazione, al buio, madre e figlia hanno iniziato a parlare. La ragazza ha iniziato a vacillare dal suo proposito, ha detto di avere preso una decisione d’istinto, poi si è detta pentita. Quindi è scoppiata a piangere, finendo tra le braccia della mamma.
Il tutto sotto lo sguardo dei carabinieri, pronti a intervenire se le circostanze lo avessero reso necessario.
Mamma e figlia sono quindi tornate a casa in macchina, “scortate” da dietro dal maresciallo e dal collega. Al termine di una serata che non dimenticheranno.
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