Richiesta in Regione per l’ospedale: Chirurgia, Cantù rivuole il primario

Sanità Asst Lariana ha pubblicato l’aggiornamento del Piano di organizzazione aziendale. La proposta per il Sant’Antonio è di tornare a valorizzare il blocco operatorio della struttura

Negli ultimi anni Asst Lariana, di fronte alle preoccupazioni da parte degli amministratori e dei cittadini, ha sempre ribadito di voler valorizzare l’ospedale Sant’Antonio Abate, il suo ruolo all’interno dell’azienda.

Il direttore generale di Asst Lariana Luca Stucchi, incontrando i sindaci del Distretto di Cantù e Mariano Comense, ha recentemente ribaldi la volontà di rafforzare gli organici e creare una solida rete territoriale per la cura dei malati cronici.

Nell’ottica di un rilancio, ora, viene presentata alla Regione la proposta di istituire in via Domea una struttura complessa di Chirurgia generale. Il che significherebbe restituire al Sant’Antonio la figura del primario di chirurgia.

Nel 2021, dopo un’attesa durata oltre dieci anni e cinque complicati anni di cantiere, era entrato in funzione il nuovo blocco operatorio, risorsa importante per consolidare il ruolo del presidio cittadino nella rete aziendale. Tale progettualità va quindi in questa direzione.

Asst Lariana nei giorni scorsi ha aggiornato il Piano di Organizzazione Aziendale Strategico per il 2024. Il modello organizzativo prevede una rete a governance unificata che si articola su più livelli: il Sant’Anna di San Fermo della Battaglia è la struttura Hub, dotata di un profilo di offerta ad elevata complessità clinico-assistenziale in grado di coniugare un crescente livello di specializzazione su una diffusa e differenziata area di discipline cliniche.

Il Sant’Antonio Abate è una struttura ospedaliera di base, spoke, dotata di pronto soccorso, con la presenza di specialità ad ampia diffusione territoriale - Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, Anestesia e Rianimazione – e servizi di supporto in rete di guardia attiva e di pronta disponibilità sulle 24 ore, come Radiologia.

La proposta alla Regione è quella di istituire la struttura complessa di Chirurgia Generale, per valorizzare il presidio nella logica “Hub & Spoke”. Ovvero la concentrazione della casistica più complessa dei centri di eccellenza, in questo caso il Sant’Anna, e una rete di centri periferici spoke. Andando a sfruttare al meglio un blocco operatorio nuovo – costato quasi 3milioni e 200mila euro – che può alleviare la pressione su via Ravona.

Questo riporterebbe inoltre in via Domea il primariato di Chirurgia. L’ultimo a ricoprire questo ruolo è stato Marco Azzola Guicciardi, che ha diretto il reparto dal 2003 al 2020. Nel piano anche la proposta di potenziamento dell’Ospedale di Comunità - Subacuti di Cantù e Mariano Comense per sviluppare l’integrazione e collaborazione con la Medicina di Famiglia e il Distretto nell’ottica di un supporto specialistico all’attività del medico curante, per intercettare il bisogno inespresso di assistenza dell’anziano fragile e cronico, puntando ad una migliore qualità di vita per lui e la sua famiglia e contestualmente perseguendo una riduzione dei ricoveri evitabili e degli accessi in pronto soccorso per questi pazienti, con benefici per l’intero sistema

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