Rivoluzione Cantù: c’è l’idea di Brienza

Movimenti Alternativa credibile a Nic, specie se l’intenzione sarà quella di affidarsi a uno di alto profilo, è Marco Ramondino

Un giorno di silenzio totale. Non di più. Poi pancia a terra. Le riflessioni sul post ko in finale con Trieste, in casa Cantù, sono state rimandate a oggi. Troppo fresca la delusione della sconfitta in gara quattro. Ma siamo, con ogni probabilità, alle vigilia di un nuovo ciclo. Societario e tecnico.

E sono proprio le componenti del club a sollecitare con forza il confronto. Per decidere il da farsi. L’ennesima rifondazione, alla terza mancata promozione. Uno dopo l’altro, nel giro di pochi giorni, i cda di Cantù Next e di Cantù Sports Holding. Budget, ma non solo. C’è da pensare al nuovo consiglio di amministrazione di Pallacanestro Cantù. Tra uscite di scena (scontate) e facce nuove (altrettanto scontate).

Il tutto, poi, porterà a una serie di decisioni a cascata. Rischiano in tanti, se non tutti. Anche per via dei contratti. Il più sicuro, stando al pre-accordo delle scorse settimane, è il gm Sandro Santoro, che a giorni dovrebbe firmare il prolungamento e ricevere i pieni poteri dalla nuova governance del club.

Il resto della truppa è in bilico. Il direttore sportivo Fabrizio Frates, ad esempio, sarebbe stato garantito in automatico solo in caso di promozione e quindi dovrà attendere le decisioni.

Diverso il discorso per Devis Cagnardi, il tecnico che ha portato l’Acqua S. Bernardo in finale. L’anno scorso firmò un biennale da vice allenatore, con la promozione dopo l’esonero di Sacchetti ebbe un adeguamento e la conferma della durata dell’accordo. Situazione che - la storia con Sodini e Sacchetti insegna - di certo non lo blinda.

E quindi si aprono due scenari. Lapalissiani: conferma e avanti con il progetto tecnico o esonero. Radiomercato, con le impressioni più a caldo del mondo, propende per la seconda ipotesi. E il coach a pagare per la mancata promozione. Discorso cinico, e magari anche difficile da comprendere, ma spesso inevitabile in piazze ambiziose e scottate dai risultati. I destini degli assistenti Mattia Costacurta e Tommaso Sacchetti saranno intrecciati a quelli del bresciano.

Alternative? Paradossalmente non molte, e pure in balia di ragionamenti altrui. Prendete il caso di Nicola Brienza, uno di quelli ai quali viene facile pensare per contiguità ambientale. Da miglior allenatore della serie A risulta disoccupato. Anche se ancora legato da contratto a Pistoia. Per lui piste nella massima divisione (Brescia? Reggio Emilia?) e una super offerta dalla Polonia.

Ma Cantù è Cantù, l’unica squadra di A2, forse, per la quale il canturino possa fare un’eccezione. E Cantù è Cantù soprattutto se decidesse di fare all in proprio sul tecnico che vinse l’A2 con Pistoia un’estate fa. Ambienti toscani danno la pista come più che attendibile, in attesa che le parti comincino a parlarsi.

Alternativa credibile a Nic, specie se l’intenzione sarà quella di affidarsi a uno di alto profilo, è Marco Ramondino, esonerato a Tortona e con contratto ancora in vigore. Ironia della sorte, miglior tecnico Lba di due stagioni fa, per cui al momento restano senza squadra gli ultimi premiati con la panchina d’oro. È anche lui nella short list per via di un pedigree importante.

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