Scritte anarchiche a Longone: si stringe il cerchio sui responsabili. Quel filo che porta in Liguria
Il caso Le indagini dei carabinieri sulle scritte apparse nei giorni scorsi. Il precedente di Erba con due ventenni che sono finiti tra gli indagati
Potrebbe far parte di un disegno molto più ampio l’ultimo raid degli anarchici sui muri di Longone al Segrino. E’ quanto sospettano i carabinieri della Compagnia di Como a cui non è sfuggito come le scritte comparse in paese – già colpito nei mesi scorsi da più atti vandalici – siano state vergate in contemporanea con l’operazione della polizia di stato di Genova, La Spezia e Massa Carrara che nella giornata di martedì aveva eseguito nove ordinanze cautelari (ai domiciliari per quattro e con l’obbligo di dimora per i restanti indagati) e su mandato della procura di Genova con le ipotesi di reato di associazione per delinquere con finalità di terrorismo.
Il gruppo di Carrara
Ad essere fermati erano stati un gruppo di sospetti anarchici appartenenti, secondo l’ipotesi accusatoria, al gruppo “Goliardo Fiaschi” di Carrara. Le perquisizioni erano state effettuate in Liguria, Toscana, ma anche a Bergamo. Nel mirino era finita anche la tipografia di Massa dove il gruppo stampava il periodico quindicinale “Bezmotivny” ritenuto essere un mezzo di diffusione di idee anarchiche.
Proprio mentre tutto questo avveniva, a Longone al Segrino comparivano le scritte sui muri con slogan – come abbiamo pubblicato sul giornale di ieri – perfettamente compatibili con le rivendicazioni anarchiche di queste settimane. Il sospetto investigativo, insomma, è che la rete della “A” cerchiata, proprio in un momento di debolezza dettato dalle ordinanze che erano in fase di esecuzione, abbia voluto compiere un gesto dimostrativo raggiungendo di nuovo (è il caso di dirlo) anche i muri di Longone al Segrino.
A tal riguardo, anche se le indagini sono ancora in corso e il fascicolo è aperto in procura, non può essere dimenticato che solo pochi mesi fa gli stessi muri e anche quelli di Erba erano stati colpiti a più riprese da raid anarchici che avevano preso di mira la Lega e l’onorevole Eugenio Zoffili. Non solo, ma proprio a Longone al Segrino, in una villetta di via Parini, i carabinieri avevano compiuto almeno un paio di perquisizioni sequestrando materiale ritenuto utile alle indagini.
Le analogie
Da quanto è stato possibile ricostruire, ad oggi, sarebbero due i ventenni – residenti nel Triangolo Lariano – ad essere stati iscritti sul registro degli indagati per quei raid. Ora, inevitabilmente, vista la tempistica e la collocazione geografica dei nuovi imbrattamenti, slogan, calligrafia e tipo di vernice utilizzata verranno nuovamente controllati nel tentativo di valutare la presenza eventuale della stessa mano sia nei fatti di qualche settimana fa, sia in quelli delle ultime ore.
Una sorta di presunta “solidarietà attiva” per quanto avvenuto tra Liguria e Toscana che sarebbe in questo caso anche un modo di comunicare e di dimostrare pubblicamente la vicinanza ai propri sodali colpiti dalla procura ligure. Ipotesi investigativa che ovviamente è tutta da dimostrare.
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