Cronaca / Como città
Giovedì 04 Gennaio 2024
Scritte pro Gaza, indagine della Digos: palazzi imbrattati in centro a Como
Il caso Frasi con lo spray contro Israele sono comparse in città murata e attorno al Setificio. Acquisite le immagini delle telecamere per cercare di risalire alle identità dei responsabili
Numerosi palazzi cella città murata (e non solo) imbrattati con spray rosso e nero con frasi a sostegno della Palestina con cui gli autori chiedono lo stop dei bombardamenti su Gaza e attaccano lo Stato di Israele.
La Digos della Questura di Como sta indagando sulle scritte comparse, come detto, sui muri del centro storico cittadino, ma anche nella zona del Setificio. Frasi che, secondo quanto è stato segnalato, sarebbero state tutte tracciate da mano anonima nella notte tra il 30 e il 31 dicembre. Inutile riferire le reazioni di chi si è visto il palazzo imbrattato, come pure dono stati colpiti anche edifici pubblici.
Gli slogan scelti e scritti sulle facciate sono di diverso tipo, alcuni con la richiesta di fermare il bombardamento su Gaza, altri più pesanti contro lo stato d’Israele e contro l’Italia, definita “complice”. Davvero numerosi i palazzi cittadini imbrattati. Le scritte, realizzate con lo spray, sono state lasciate nei pressi del liceo Volta (via Cesare Cantù), all’ingresso della Pinacoteca (via Diaz) e di fronte, vicino alla chiesa di San Donnino, come pure in via Natta e vicino al Carrefour sempre in via Diaz. Ma anche fuori dalle mura, nei pressi di Porta Torre (largo Miglio). Un raid che, come detto, si è esteso fino al Setificio, in via Castelnuovo.
Gli slogan recitano «Stop genocidio a Gaza», «Israele assassino, Italia complice», «Stop bombing Gaza, free Palestine», senza riportare sigle di riferimento o che identifichino una chiara matrice politica dell’azione.
I colori dello spray utilizzati in centro storico sono stati soprattutto il rosso e il nero.
La Digos in queste ore sta passando in rassegna le aree colpite, cercando di acquisire le immagini di tutte le telecamere presenti in zona (tra cui quelle della Camera di Commercio che è vicina ad almeno un paio delle scritte riscontrate) per cercare di identificare e dare un nome a chi ha imbrattato i muri del centro. Stando alle indiscrezioni potrebbe trattarsi di un gruppo di almeno tre ragazzi.
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