Scuolabus scampato al macigno, il grazie degli alpini alla Madonna

Sorico Posata la stele sull’enorme masso a ricordo dell’episodio avvenuto nel febbraio 2021. Gli alunni di Dascio erano appena transitati quando è caduto il blocco di roccia da 500 quintali

Una stele che riproduce la Madonna con Bambino è stata posata sul masso che due anni fa precipitò nel fiume Mera dal versante soprastante dopo aver invaso e distrutto la sede stradale.

È un’opera simbolica voluta dagli alpini di Sorico e realizzata dalle officine Pedroncelli: il suo significato, fin troppo eloquente, è di ricordo e di ringraziamento.

Quel mattino del 9 febbraio 2021, poco prima delle 8, un gigantesco masso del peso stimato di 500 quintali si staccò dall’instabile versante distruggendo la rete paramassi già installata e cadendo sulla carrozzabile, prima di finire nel fiume.

Pochi minuti prima era transitato lo scuolabus che porta i bambini di Dascio alla scuola di Ponte del Passo. Tutti, dai cittadini agli amministratori, prima ancora di lamentarsi dei danni e degli inevitabili disagi che avrebbe comportato l’emergenza, avevano riconosciuto l’enorme rischio corso e la fortuna per il pericolo scampato.

Questione di attimi

Questione di attimi, insomma, e sarebbe potuta succedere una tragedia. Per alcuni giorni la strada, unica via di collegamento con la frazione di Dascio, rimase chiusa, con la presenza di volontari e amministratori per accompagnare da una parte all’altra gli scolari al mattino e al rientro dalle lezioni; anche durante le operazioni disgaggio del versante in parecchi si prodigarono per gestire il transito durante il giorno tra Dascio, dove ci sono anche due ristoranti, e il centro paese.

Vennero effettuati i necessari sopralluoghi da parte dei tecnici e la strada venne parzialmente riaperta, ma furono indispensabili interventi risolutivi e, dopo i primi lavori realizzati, in seguito il versante è stato disboscato e ripulito, con successiva posa di nuove reti paramassi e, soprattutto, di una corposa barriera di contenimento alla base.

Versante instabile

L’investimento è stato di 500mila euro, in buona parte finanziati dalla Regione. La strada che costeggia il Mera, tuttavia, presenta ancora molte insidie: il versante è instabile in più tratti e, come sottolineato dal sindaco, Ettore Dassi, nel momento dell’emergenza, è fatto di roccia marcia: ci sarà bisogno, in futuro, di altri lavori di messa in sicurezza, magari a scopo preventivo, come si augura l’amministrazione comunale.

Il significato delle stele posata dagli alpini sul masso caduto due anni fa, di conseguenza, è duplice: oltre a rappresentare una forma di ringraziamento per una tragedia sfiorata, vuol essere anche un segno di invocazione per una protezione futura dall’alto.

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