«”Sindaco re” estraneo alla vita del paese»: la misteriosa lettera anonima contro il primo cittadino. E Vanossi denuncia per diffamazione
MeroneDuri attacchi al primo cittadino attraverso una lettera anonima, distribuita nelle case. «Credo sia un gruppetto con ambizioni politiche, ma agiscono in modo squallido. Va segnalato»
C’è un clima decisamente teso in paese. Una minoranza invisibile, come la definisce lo stesso sindaco, che ha portato il primo cittadino a presentare una denuncia contro ignoti e si prepara a querelare per diffamazione.
Oggetto della diatriba è una lettera anonima arrivata nelle case di diversi cittadini in cui si portano accuse al sindaco Giovanni Vanossi, oltre a questo è stato affisso un volantino nella segreteria del sindaco, a pochi passi dal suo ufficio, in un’area in teoria non accessibile.
La vicenda
Insomma è qualcosa di diverso dal dibattito politico quello che sta accadendo.
Nella lettera si dice all’amministrazione che è giunto il momento di terminare la propria esperienza, ricordando che il primo cittadino - definito un “sindaco re” - è stato scelto per unire le due anime del paese e le ha invece divise. Lo si accusa poi di essere interessato a delle grandi opere come l’ecofrazione, la via del cemento, la passeggiata lungo lago e non alle necessità dei cittadini, per contionuare con le dimissioni di vicesindaco, assessore e tre consiglieri, si parla infine della sua società e di un Comune, per chi scrive la lettera, indebolito.
False accuse
Il sindaco per il volantino apparso sulla bacheca all’interno della segreteria si è già rivolto alle forze dell’ordine: «Credo sia semplicemente un gruppetto di persone che ha mire politiche, e come avere una minoranza esterna ma la stanno facendo in modo squallido e anonimo – spiega Vanossi - La lettera è decisamente diffamatoria, con errori di sintassi ed ortografici, tra le varie accuse si dice che non diamo soldi per i servizi sociali quando siamo il paese che dà più soldi per l’asilo con 130mila euro, più di qualsiasi altro paese vicino».
E aggiunge: «Il Comune ha i servizi sociali attivi tutti i giorni con i volontari. Altre accuse lasciano veramente il tempo che trovano, rimanendo sul politico non ho mai detto che mi sarei candidato in Regione, si parla poi di un avviso di garanzia che è stato archiviato e anche questo caso tutto parte da una mano anonima. Ma a parte la lettera ho subito alcuni attacchi che configurano la diffamazione: si è toccato decisamente il fondo ed era doveroso informare le autorità».
Clima teso
Particolare anche il volantino appeso nell’ufficio della segreteria del sindaco. «Si tratta di un ufficio non accessibile al pubblico e in cui ci sono diversi documenti sensibili. C’è una porta con tanto di divieto e la bacheca che appare nella foto non è neppure visibile, ho fatto denuncia contro ignoti perché si sono illegalmente introdotti in un ufficio comunale».
Un clima decisamente rovente, ma il sindaco torna sui metodi e le persone che lo avrebbero creato: «Si tratta solo di un piccolo gruppo di persone che fanno molto rumore, questi gesti riportano ad organizzazioni non particolarmente lecite. Bisognerebbe avere il coraggio di firmarsi e di dialogare, se devi criticare politicamente, non mi sono mai sottratto ad una critica politica. Ho fatto denuncia ai Carabinieri, ho contattato gli avvocati per delle querele per la lettera e per altri episodi. Si usano sotterfugi per attaccare».
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